29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Iter avviato nel 2009

Da Roma ok al Piano regolatore portuale di Trieste

I ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali hanno decretato la compatibilità ambientale del documento proposto dall'Autorità portuale. Per il commissario D'Agostino si tratta di una vittoria per tutta la città

TRIESTE – I ministeri dell'Ambiente e dei Beni e delle attività culturali hanno espresso parere positivo sul ‘Piano regolatore portuale di Trieste, decretando la compatibilità ambientale del documento proposto dall'Autorità portuale, che dopo quasi sessant'anni propone un nuovo sviluppo dello scalo attraverso una riconfigurazione dell'infrastruttura al fine di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di attività economiche, generando benefici alla collettività. In questo contesto, il porto non è più inteso come realtà a sé stante, ma come anello di un sistema logistico ben più ampio e complesso.

Il commento di D’Agostino
Questo il commento del commissario dell’Apt Zeno D’Agostino: «È una vittoria di tutta la città di Trieste e della Regione. Finalmente si conclude un iter iniziato nel 2009 e poi interrotto. Il piano regolatore rivoluziona l’attività di pianificazione di uno scalo perché permette di lavorare in una prospettiva di lungo periodo. Ora possiamo guardare al porto del futuro, possiamo sbloccare la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche. Possiamo attrarre nuovi investimenti. Possiamo rilanciare l’attività logistica e industriale, divenendo credibili all’estero con un vero piano di marketing internazionale».

Le parole di Serracchiani
«Grazie a questo decreto la strada per garantire al porto di Trieste un concreto sviluppo è ormai tracciata». Questo il commento della presidente della Regione Debora Serracchiani. «Siamo sempre stati convinti delle potenzialità strategiche di questa infrastruttura, la cui espansione porterà indubbi benefici all'intera economia del Friuli Venezia Giulia. Ora possiamo metterci al lavoro con più lena per realizzare le opere previste. E parallelamente possiamo continuare, con rinnovata convinzione, nell'azione intrapresa di marketing, per far conoscere il Porto di Trieste all'estero, attirandovi quote significative di traffico», ha concluso.

Il decreto come ultimo passaggio di un iter sofferto
Il decreto, sottoscritto dai due ministri nei giorni scorsi rappresenta l'ultimo passaggio di un iter sofferto, iniziato nel 2009, che sblocca finalmente la realizzazione di una serie di infrastrutture strategiche per la crescita e la competitività del porto.
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pianificazione territoriale della Repubblica di Slovenia aveva espresso il proprio parere favorevole.