29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Fermati altri 30 profughi

«Servono nuovi agenti per fronteggiare l'emergenza migranti a Trieste»

A chiederlo è il Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, che attacca l'immobilismo del governo centrale. La preoccupazione del segretario provinciale Tamaro

TRIESTE – Altri 30 migranti sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine nell’area attorno a Trieste,  una decina all’altezza del raccordo di Banne, gli altri lungo la provinciale Trieste Opicina e nei pressi della strada di Sgonico. Un flusso continuo di arrivi che fa tornare alla carica il Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, che lancia l’allarme: a nordest servono rinforzi per fronteggiare l'emergenza.

La posizione del Sap
«Ancora arrivi, ormai sempre più frequenti, ma ancora totale immobilismo da parte del Governo nel prevedere e predisporre un rinforzo sul versante nordest del nostro confine, con l'invio di operatori delle forze dell'ordine provenienti da altre provincie d'Italia – afferma il segretario provinciale del Sap, Lorenzo Tamaro –. E dire che le immagini provenienti da altri Paesi Europei e dai Balcani non sono per nulla rassicuranti e non lasciano presagire nulla di buono per il prossimo futuro. Bisogna agire subito – aggiunge – in modo da predisporre al meglio un possibile flusso massiccio di immigrati;  poter effettuare i respingimenti previsti dalla legge e garantire lo status di rifugiato politico solo a chi ne ha realmente diritto».

Nuovi uomini per non sguarnire la città
Il Sindacato è preoccupato dal fatto che i continui interventi per far fronte all’emergenza immigrazione, possano distogliere le forze dell’ordine dai compiti ordinari di presidi della città, considerata soprattutto l’esiguità degli uomini a disposizione.
«Un invio di rinforzi in queste zone inoltre garantirebbe poter effettuare in modo più  accurato, il controllo del territorio ordinario, compito delle forze di polizia ‘territoriali’, oggi spesso distolte dalle operazione di rintraccio e conseguenti pratiche di identificazione dei migranti che fanno ingresso in Italia».