25 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Venerdì 9 ottobre

Nuovi appuntamenti con “Barcolana delle Idee”

Al Salone degli Incanti dell'ex Pescheria,  all'interno della mostra "Il gusto di una città - Trieste capitale del caffè", verrà presentato il libro "I mari di Trieste". Alle 21, “Theater Caffè” al Salone degli Incanti, due tempi e un intermezzo di Michele de’ Marchi con Caroa Stagnaro

TRIESTE – Al Salone degli Incanti dell'ex Pescheria, in Riva Nazario Sauro, all'interno della mostra "Il gusto di una città - Trieste capitale del caffè", verrà presentato il libro "I mari di Trieste". L’evento è organizzato nell’ambito di «Barcolana delle Idee», contenitore culturale della storica regata. Saranno presenti Alessandro Mezzena Lona, Pietro Spirito, Mary Barbara Tolusso, Pino Roveredo. Curato da Federica Manzon, con le fotografie di Diego Artioli, pubblicato da Bompiani, il libro raccoglie i racconti di: Mauro Covacich, Gillo Dorfles, Claudio Grisancich, Veit Heinichen, Claudio Magris, Alessandro Mezzena Lona, Boris Pahor, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Mary Barbara Tolusso.

Gli autori raccontano il loro mare
Il libro a Trieste si dice "andare al bagno" per intendere "andare al mare" denunciando così in una sola espressione una familiarità naturale. A Trieste il mare è lì, sempre a due passi, e ognuno ha il proprio angolo d'acqua con riti e regole precisi. La piscina Ausonia, un pezzo di mare ritrovo d'intellettuali e ragazzini pronti al tuffo. Il Pedocìn con il suo muro che divide uomini e donne. L'ambiguo fascino libertino della Costa dei Barbari. E ovviamente Barcola, con Pineta, Bivio e Topolini. I grandi scrittori legati a Trieste si riappropriano del "loro bagno", dando voce con la loro scrittura alla la parte più autentica della città – quel mare che non hai bisogno di andarci, sai sempre dov'è, sai che c'è.

Teatro al caffè
Sempre Venerdì 9 ottobre, alle 21, «Theater Caffè» al Salone degli Incanti nell’ambito della mostra «Trieste Capitale del Caffè» con «al Capolinea» , due tempi e un intermezzo di Michele de’ Marchi con Caroa Stagnaro. Due esseri assai strani: Kaufmann, un anatomopatologo e Salomè, ex bambina difficile, pluriomicida, prostituta. Lui una specie di clown Bianco, lei una specie di Augusto: entrambi inadatti alla vita di tutti i giorni. Il caso, o meglio, il teatro, li fa incontrare al capolinea del 52: un locale simile a una sala d’aspetto, con qualche tavolino e macchinette automatiche che distribuiscono cibi confezionati e bevande, anche caffè.