20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La sede a Trieste

Nasce Unimpresa Mpmi Innovative, voce delle imprese 3.0

Una realtà che sarà guidata da Paolo Bonivento coadiuvato da Elisabetta Cividin, Giuliana D’Antuono e Antonio De Pauli, oltre che, in veste di segretario, da Andrea Santelli

TRIESTE - Una nuova associazione di categoria progettata per essere ponte tra il presente e il futuro, che sappia rappresentare al meglio la spina dorsale del tessuto economico nazionale, cioè le micro, piccole e medie imprese, ma anche i lavoratori autonomi e le professioni intellettuali, che operano nel campo della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.
Questa è l'essenza di Unimpresa Mpmi Innovative, la Federazione Nazionale delle Micro Piccole e Medie Imprese Innovative, che è stata presentata a Trieste. Una realtà che sarà guidata da Paolo Bonivento coadiuvato da Elisabetta Cividin, Giuliana D’Antuono e Antonio De Pauli, oltre che, in veste di segretario, da Andrea Santelli.

Unimpresa Mpmi Innovative sarà la casa delle ‘aziende 3.0’ puntando a garantire una migliore rappresentanza di categoria, a promuovere e affermare le reti d’impresa facendo ‘massa critica’, ad agevolare la comunicazione e il supporto tecnico alle richieste di fondi pubblici e privati, a realizzare percorsi formativi, a promuovere le attività degli associati nei confronti di potenziali utenti.
«Siamo orgogliosi per la nascita di questa nuova realtà all'interno di Unimpresa – afferma il presidente Paolo Longobardi –. La nostra organizzazione cresce e, soprattutto, si innova. Vogliamo stare al passo coi tempi e dare alle imprese italiane i servizi, l'assistenza e il supporto migliore per crescere ed evolvere, nell'interesse dell'intera economia del nostro Paese».

Questo il commento del presidente di Unimpresa Mpmi Innovative, Paolo Bonivento: «Le micro, piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale del sistema economico e produttivo nazionale. La svolta espansiva impressa dall’Investment compact rappresenta pertanto un’evoluzione logica e ineludibile per una politica industriale che attraverso lo sviluppo tecnologico intende promuovere la crescita sostenibile e la diffusione di una nuova cultura imprenditoriale più incline ad attingere dal mondo della ricerca e dell’università e ad aprirsi ai flussi internazionali di capitale umano e finanziario».