Il cluster del Caffè esempio per il settore agroalimentare Fvg
Per Bolzonello può essere «motore di sviluppo, strada obbligata esempio per gli altri settori della nostra economia, anche per come è stato capace di farsi radiografare mettendo in luce punti di forza e criticità».
TRIESTE - Il cluster del Caffè ha tutte le carte in regola per entrare a far parte dei progetti strategici nazionali, così come ha sostenuto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, intervenendo a Trieste, nella sede di Trieste Coffee Cluster, alla presentazione dello studio su consistenza ed evoluzione economico-finanziaria delle realtà imprenditoriali attive nel settore della produzione e delle commercializzazione del caffè in regione.
Massa critica fra le aziende e sinergie con le altre regioni. «Questa - ha affermato Bolzonello, stimolato da Fabrizio Polojaz di Primo Aroma - la strada giusta per accedere a nuove opportunità di finanziamento europeo al di là di quanto già previsto a livello regionale». Il cluster del Caffè è, secondo il vicepresidente della Regione, «un motore di sviluppo, una strada obbligata che è un esempio per gli altri settori della nostra economia, anche per come è stato capace di farsi radiografare mettendo in luce punti di forza e criticità».
Molto bene, ha evidenziato Bolzonello, il lavoro fatto sullo sviluppo complessivo e non solo su quello del prodotto, ovvero produzione ma anche trasformazione. «Un aspetto che dovrà curare l'intero comparto agroalimentare, finora troppo legato all'agricoltura e poco all'industria».
Dall'indagine svolta su Trieste Coffee Cluster (28 aziende, 600 milioni di euro il fatturato 2014) è emerso che il fatturato per singola azienda è in crescita ed ha superato la performance media regionale del settore agroalimentare tanto che, è stato detto, il rating medio delle imprese comprese nel cluster è superiore a quello delle altre realtà alimentari locali.
Dal porto di Trieste, hanno evidenziato i relatori, passa il 25% del caffè rivolto al mercato nazionale e viene prodotto il 15% della quota italiana. Dato ancora più rilevante, è stato rimarcato, l'1,2% della produzione mondiale di caffè viene realizzata proprio nel capoluogo giuliano.