29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Misura penalizzante

Sertubi: De Monte invita l'Ue a rivedere i dazi

L'europarlamentare friulana del Pd ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea in merito ai dazi provvisori (fino alla misura del 31,2%) imposti dalla Commissione stessa sulle importazioni nell'Ue di tubi di ghisa duttile originari dall’India

TRIESTE - «I dazi imposti dall’Ue a imprese come Sertubi rischiano di compromettere l’esistenza stessa di tali realtà produttive, con ripercussioni economiche e occupazionali gravi, che vanno evitate. Chiedo quindi alla Commissione europea di rivedere la sua posizione prima di un’eventuale conferma dei dazi imposti sulle importazioni di tubi di ghisa, prendendo atto che molti provvedimenti sono già stati adottati dalle imprese europee operanti in questo settore per affrontare il problema del dumping». Lo afferma l’europarlamentare del Pd Isabella De Monte in un’interrogazione alla Commissione europea, in merito ai dazi provvisori (fino alla misura del 31,2%) imposti dalla Commissione stessa (con regolamento di esecuzione 2015/1559) sulle importazioni nell'Ue di tubi di ghisa duttile originari dall’India, in seguito a un’inchiesta antidumping avviata nel 2014. Una vicenda su cui, qualche settimana fa, si era espressa anche la Regione Fvg.

«Chiedo alla Commissione – spiega De Monte - come intenda attivarsi per tutelare le società europee con produzioni a elevato valore aggiunto sul territorio europeo che utilizzano tubi semilavorati dall’India, evitando ripercussioni negative a livello produttivo e occupazionale nonché restrizioni della concorrenza. Infatti – continua - alcune imprese stabilite in Europa come la Sertubi Jindal Saw Italia S.p.A., già colpite dalla concorrenza extraeuropea, sono potute sopravvivere, garantendo il mantenimento dell’occupazione, solo utilizzando semilavorati di origine extraeuropea, ai quali apportano però, nella lavorazione sul territorio dell’Ue, un valore aggiunto significativo. L’imposizione di dazi – evidenzia De Monte – è intervenuta poco tempestivamente e rischia di mettere nuovamente in pericolo l’esistenza delle imprese europee che avevano già affrontato il problema del dumping».

«L’introduzione dei dazi – sottolinea De Monte - è destinata a incidere negativamente sulla competitività, l’occupazione e l’equilibrio finanziario di tali imprese, rischiando di causare una restrizione della concorrenza per effetto della concentrazione in capo a produttori europei di grandi dimensioni. Per questo – conclude – invito la Commissione a intervenire».