28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Il ddl arriva in Consiglio

Ciriani e Zilli avvisano la giunta: «Contro le aperture selvagge niente legge spot»

«Il provvedimento è timido: se giunta e maggioranza avessero voluto dare un segnale forte avrebbero affrontato il tema delle domeniche già nel disegno di legge e non rimandando la decisione al Consiglio», affermano i due consiglieri di FdI-An e Lega Nord

TRIESTE - «Non presteremo il fianco a norme solo di facciata: se la giunta vuole fare una battaglia sulle aperture selvagge ben venga, ma che sia una battaglia seria e non una legge spot».
Luca Ciriani (FdI/An) e Barbara Zilli (Ln) coralmente criticano il ddl 129 sul commercio che sarà discusso in Consiglio regionale questa settimana.

«Se è vero quanto dice l'assessore Bolzonello, e cioè che le aperture selvagge penalizzano i lavoratori e il piccolo commercio, allora abbia il coraggio di modificare la norma fino in fondo. Non ha senso lavarsene le mani scaricando la palla della decisione ultima sulle domeniche al Consiglio e prevedendo un'entrata in vigore differita a ottobre in attesa dell'impugnativa, tanto sappiamo che la norma verrà impugnata dal Governo nazionale che ha competenza in materia». «La legge - continua Ciriani - dovrebbe essere applicata subito, impugnativa o no. Arriveranno di certo i ricorsi, ma si potrà dire di aver posto seriamente una questione importante. Una norma che da un colpo alla grande distribuzione e allo stesso tempo ai lavoratori è solo furbizia».

Dello stesso avviso la leghista Barbara Zilli e afferma che «il provvedimento è timido: se giunta e maggioranza avessero voluto dare un segnale forte avrebbero affrontato il tema delle domeniche già nel disegno di legge e non rimandando la decisione al Consiglio, aggirando di fatto l'ostacolo. Quello delle aperture domenicali è tema da sempre caro alla Lega. Noi chiederemo l'applicazione della legge in vigore, che prevedeva soltanto 29 aperture domenicali oltre ai festivi».
«La presidente Serracchiani - continua - faccia una battaglia seria e inizi sollecitando il Governo a togliere dal cassetto le proposte di legge sulle chiusure domenicali che giacciono in Senato. Inoltre, riprenda in mano la proposta di referendum abrogativo del decreto Salva-Italia targato Monti che era stata avanzata da quattro Consigli regionali nel 2014: Veneto, Lombardia, Umbria e Abruzzo. Mancava soltanto una regione per poterlo chiedere. Se Serracchiani non vuole farsi serva della grande distribuzione riprenda in mano questo strumento e si attivi su Roma».

Gli emendamenti che i due consiglieri proporranno, quindi «puntano al mantenimento della legge Ciriani e alla sua applicazione. Le battaglie vanno fatte seriamente e non utilizzando il Consiglio come foglia di fico soltanto quando fa comodo».