25 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Un paio d'ore all'insegna della suspense old-school

«Assassinio sul Nilo» con «La Contrada»

A distanza di quasi 100 anni dalla nascita di Hercule Poirot, uno degli investigatori più famosi della storia della letteratura, le opere di Agata Christie attirano ancora magneticamente il grande (e anche meno grande) pubblico teatrale.

TRIESTE - A distanza di quasi 100 anni dalla nascita di Hercule Poirot, uno degli investigatori più famosi della storia della letteratura, le opere di Agata Christie attirano ancora magneticamente il grande (e anche meno grande) pubblico teatrale. É così che va in scena a ‘La Contrada’ il celeberrimo ‘Assassinio sul Nilo’, conosciuto al grande pubblico per un film di successo con cast stellare capitanato dal magistrale Peter Ustinov nei panni dell'investigatore belga e che risulterà agli annali ‘più Poirot dello stesso Poirot!’ Una delle trame più intricate e meglio elaborate della giallista inglese, per un paio d'ore all'insegna della suspense old-school, dove ricostruzioni, moventi, piste, prove, interrogatori non avevano ancora lasciato il posto alla fredda, ed impersonale, prova del dna con la quale oggi tutto si risolve. E meglio ancora sarebbe stato introdurre la piece con un ‘riadattamento dell'opera di A.G.’ in quanto scompare totalmente lo humor britannico tipico degli anni '20 e '30 in virtù di una comicità più cara ai giorni nostri e anche i dialoghi - colonna portante delle opere della scrittrice - non sembrano al livello degli originali. O quanto meno delle loro traduzioni.

La clamorosa assenza proprio di ... Poirot
Così nel cast diretto da Stefano Messina, decisamente all'altezza ma con qualche personaggio un po' fuori ruolo, spicca la clamorosa assenza proprio di ... Poirot! La sua parte viene assegnata - rivisitandola - a un poco probabile reverendo attento tanto ai problemi dell'anima quanto a quelli del portafogli, che alla fine della crociera sul Nilo riuscirà a ricostruire la dinamica del delitto e a svelare il colpevole come da miglior tradizione. Dicevamo, a distanza di quasi 100 anni dalla comparsa sulle scene delle sue opere, Agatha Christie risulta essere la scrittrice inglese più tradotta nel mondo davanti persino a un certo William Shakespeare. Eppure, come già constatato, i metodi dei suoi investigatori non hanno nulla nel quale rispecchiarsi: zero tecnologia, nessuna prova scientifica, assenza di dialoghi da marines e - come se non bastasse - l'uso costante di logica, intelligenza e deduzione. A chiudere e per complicare il tutto con un velo di profetica narrazione sullo sfondo c'è la crisi delle democrazie occidentali, il crollo di ogni tipo di valori, la seduzione del denaro che compra tutto e tutti e complotti mondiali che sembrano aprire le porte a diaboliche dittature. Tutte situazioni - come ben sappiamo - ben lontane dal nostro tempo attuale. O quasi.