25 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Appelli caduto nel vuoto

Muro San Sabba: simbolo del degrado dell'apparto di sicurezza

La denuncia del Sap, il Sindacato autonomo di polizia: «Mentre si spendono e si investono moltissimi denari per l’immigrazione, nulla o quasi si fa per rimettere in sesto l’apparato oramai debilitato dello Stato»

TRIESTE – Ci sono beni dello Stato che cadono a pezzi. La denuncia è del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, che porta alla ribalda le pessime condizioni del muro perimetrale del Centro Polifunzionale di San Sabba. «Mentre si spendono e si investono moltissimi denari per l’immigrazione, nulla o quasi si fa per rimettere in sesto l’apparato oramai debilitato della sicurezza». Questo il testo diffuso attraverso una nota dal Sap, che aggiunge: «Da tempo denunciamo carenze in termini di uomini, che di dotazioni, ma non vanno dimenticate le pessime condizioni in cui versano alcune strutture che ospitano gli operatori di polizia. Il muro del Centro di San Sabba ad esempio: dovrebbe essere ‘ a difesa’ della struttura, e invece è ridotto in condizioni così precaria da rappresentare un pericolo anche per i pedoni che ci passano vicino».

Per ora gli appelli di interventi fatti dal Sap sono caduti nel vuoto e il muro, con la sua precarietà, continua a fare bella mostra di sé. «Ci aspettavamo che questa volta si agisse immediatamente per il ripristino e la messa in sicurezza del muro – affermano dal Sap – senza dare avvio al solito palleggio burocratico di chi deve pagare e dell’attesa che ci siano i fondi per effettuare tale intervento. Purtroppo alle parole e alle promesse, spesso non seguono i fatti».