24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Dal 5 al 9 giugno

Convegno internazionale su geodinamica e maree terrestri

L’evento, che è organizzato dall’Università di Trieste e dall’OGS, coinvolgerà esperti da 26 diverse nazioni

TRIESTE - Più di 100 ricercatori provenienti da tutto il mondo si riuniranno a Trieste dal 5 al 9 giugno in occasione del 18° convegno 'International Symposium on Geodynamics and Earth Tides'. Organizzato dall’Università degli Studi di Trieste e dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale – OGS, sarà l’occasione per approfondire temi di grande interesse scientifico: quali la terra dinamica e deformabile, a causa per esempio delle maree terrestri, i cicli sismici, il cambiamento climatico, la rotazione terrestre e le deformazioni  vulcaniche. Il convegno è promosso dall’International Association of Geodesy (IAG), dalla European Geosciences Union (EGU) e dal Dipartimento E. Caianiello dell’Università degli Studi di Salerno. Si svolge ogni quattro anni e per la prima volta l’incontro di quest’anno introduce nel titolo il termine 'geodinamica'.

Di cosa si parlerà
«Quest’importante convegno è sempre stato caratterizzato da un’evoluzione costante degli argomenti come risposta ai progressi scientifici e tecnologici. - spiega Carla Braitenberg, dell’Università degli Studi di Trieste - Nelle misure geodetiche di alta precisione, come quelle del campo di gravità e degli spostamenti, le maree terrestri costituiscono un segnale molto evidente. Generati per effetto dell’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna, permettono di ricostruire le caratteristiche dell’interno del nostro Pianeta e seguire le sue evoluzioni dinamiche. Adesso che conosciamo così bene il meccanismo delle maree terrestri, le informazioni vengono utilizzate per tarare le misure fatte da strumenti, a terra o da satellite, e verificarne l'attendibilità per lo studio di altri fenomeni, quali le deformazioni tettoniche o quelle indotte dai movimenti dei fluidi, naturali o legati ad attività umane» chiarisce Giuliana Rossi dell’OGS.

L’ultima volta nel ’59
Il convegno è già stato ospitato a Trieste nel 1959, quando fu organizzato dai professori Antonio Marussi (UniTs) e Carlo Morelli (OGS) e in occasione del quale furono installati i prototipi dei due pendoli orizzontali di eccezionali dimensioni che tutt’ora sono attivi in Grotta Gigante per la misurazione della deformazione del Carso e il rilevamento delle oscillazioni libere della terra a seguito di grandi terremoti. L’International Symposium on Geodynamics and Earth Tides si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università di Trieste (piazzale Europa 1, terzo piano).

Mercoledì 8 giugno due incontri sono aperti al pubblico
Dalle 10 alle 10.30, Contributions of Geodesy to Monitoring Natural Hazards and Global Change - Harald Schuh, Helmholtz-Zentrum Potsdam, Deutsches GeoForschungsZentrum GFZ
Dalle 10.50 alle 11.20, Separating Surface Loading Deformation from Time-dependent Tectonic Deformation - Jeff Freymueller, Geophysical Institute, University of Alaska Fairbanks

Qui il programma completo: http://g-et2016.units.it/