16 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Le parole di Lorenzo Tamaro

Giubbotti anti proiettile scaduti: la protesta del Sap

Il sindaco autonomo di polizia è preoccupato e sollecita una sostituzione rapida dei materiali in dotazione degli agenti. Intanto il dipartimento di Pubblica sicurezza certifica una proroga di efficacia di altri 6 mesi

TRIESTE - Scaduti, prorogati, scaduti una seconda volta. «Ma tanto funzionano, almeno così ci assicurano», afferma il segretario provinciale del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, Lorenzo Tamaro. «Stiamo parlando della scadenza di un ‘salvavita’ del poliziotto – aggiunge – e non di mozzarelle o di un genere alimentare degradabile. Stiamo parlando dei cosiddetti Gap (giubbotti anti proiettile)».

Nei mesi scorsi il Sap, a Trieste come in ambito nazionale, aveva denunciato pubblicamente che gli operatori di polizia stavano usando questo prezioso strumento di difesa e tutela personale malgrado l’anno di fabbricazione fosse il 2005 e la loro durata naturale di 10 anni fosse scaduta come certificato dall’etichetta apposta proprio sul giubbotto antiproiettile. Questa denuncia aveva causato la sospensione dal servizio con successiva proposta di licenziamento per tre dirigenti sindacali del Sap.
Il Dipartimento della Pubblica sicurezza, per ovviare all’ennesima carenza, certificava l’efficacia dei giubbotti scaduti prorogando di 6 mesi la loro durata garantendo la sostituzione entro quel periodo. «I sei mesi sono passati e a oggi – evidenza Tamaro – l’attrezzatura in questione non è stata sostituita e quindi la soluzione è stata quella di ‘garantire’ la loro efficacia. Davvero singolare come soluzione e per niente rassicurante!».

La sostituzione dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, ma il Sap non si fida. «Non si può continuare a scherzare sulla pelle dei poliziotti! Le notizie di cronaca in Italia e nel mondo relative alla criminalità e al terrorismo impongono più attenzione a questi problemi», chiude così Tamaro.