28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Chiesta anche la revisione dell'Aia

Primo incontro tra Comune e proprietà della Ferriera

Il Comune di Trieste ha presentato alla proprietà dello stabilimento siderurgico tre richieste: avere i dati della produzione, ridurre i tempi dell'adeguamento acustico e dare vita a un comitato per monitorare la situazione

TRIESTE - Incontro costruttivo, giovedì mattina, tra il Comune di Trieste, rappresentato dall’assessore Giorgio Rossi, delegato dal sindaco Roberto Dipiazza (costretto ad alcuni giorni di riposo a causa di una broncopolmonite) e dal vice sindaco Pierpaolo Roberti accompagnati dal segretario generale Santi Terranova, e la proprietà della Ferriera di Servola rappresentata direttamente dal Cav. Giovanni Arvedi, accompagnato da alcuni dirigenti dello stabilimento siderurgico. L’incontro, che si è svolto nell’ufficio del sindaco Dipiazza, ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti del Comitato 5 Dicembre, dall’Associazione ambientalista No Smog e FareAmbiente.

Il Comune di Trieste ha presentato alla proprietà dello stabilimento siderurgico principalmente tre richieste (che verranno immediatamente formalizzate con una lettera). Il Comune, in prima battuta, ha chiesto che vengano in tempi rapidi forniti i dati relativi all’attività di produzione dello stabilimento siderurgico in modo da poterli confrontare con le risultanze ambientali, così da avere una quadro più oggettivo. In questa direzione i dirigenti della Ferriera si sono impegnati a fornire una risposta in tempi  brevi.
Relativamente al Piano sulla riduzione dell’inquinamento acustico, diventato intollerabile, l’amministrazione comunale ha chiesto che non si possono attendere 30 mesi (come previsto dagli accordi) per ottenere dei risultati, ma che questi devono arrivare al massimo in 6 mesi. Anche su questo punto la proprietà della Ferriera ha assunto l’impegno di presentare in tempi rapidi un piano di azione in modo da risolvere il problema entro febbraio del 2017.
In conclusione il Comune ha espresso la necessità di costituite un comitato formato dall’amministrazione, dai rappresentanti dei comitati e associazioni, da un rappresentante della proprietà in moda da intervenire in contraddittorio per verificare, in tempo reale, la causa delle anomalie che si andranno a verificare da oggi in poi.

Il Comune di Trieste, inoltre, ha fatto presente alla proprietà che, la dove si dovessero verificare sforamenti dei valori inquinanti, procederà, a fronte dei propri obblighi istituzionali, a presentare denunce alle autorità competenti. Il Comune chiederà, infine, alla Regione e ai soggetti interessati la revisione dell’Aia.
Resta inteso da parte dell’amministrazione comunale, l’intenzione di procedere verso la chiusura dall’Area a caldo che si ritiene essere la principale fonte inquinante.