19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Lo studio

Valorizzazione e difesa dei vitigni del Carso: c'è un team internazionale

E' stata avviata l’elaborazione di programmi di ricerca legati ai problemi posti dal cambiamento climatico

TRIESTE - E’ possibile valorizzare e difendere le specialità del Carso grazie alla scienza e alla tecnologia. Un esempio viene  dallo sviluppo di sistemi di certificazione genetica e sensoriale dei prodotti, così come dall’utilizzo di pratiche agronomiche innovative in grado di coniugare autenticità, tradizione ed efficienza. Su questa strada è ormai avviata da tempo una collaborazione tra Gal Carso - Las Kras e Area Science Park, che trova ora nuovi partner nell’ Università di Udine e nella Michigan State University. A propiziare la partnership, l’Innovation Forum Italia – Usa organizzato la scorsa settimana a Trieste dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

In particolare, è stata avviata l’elaborazione di programmi di ricerca legati ai problemi posti dal cambiamento climatico, che su scala globale sta provocando la diminuzione delle risorse idriche e lo spostamento di colture messe sotto pressione dall’innalzamento delle temperature. La questione riguarda in prospettiva anche le produzioni vitivinicole, inclusi i vigneti del Carso. Per questo nei giorni scorsi ricercatori della Michigan State University e dell’Università di Udine hanno visitato una serie di vigneti e di aziende agricole carsoline, elaborando con Gal e Area una serie di proposte: lo scambio tra Usa e Italia di competenze agronomiche, tecnologie e innovazioni utili all'analisi e allo sviluppo della produzione, la valorizzazione e la difesa delle specialità produttive del Carso, tramite sistemi di certificazione genetica e sensoriale, un corso di aggiornamento intensivo dedicato agli agricoltori per condividere pratiche agronomiche che facilitino l’aumento della produttività e della qualità delle produzioni.

«La vite ha un grande potenziale di adattamento ai cambiamenti climatici rispetto ad altre colture, almeno per quanto riguarda l’aumento della temperatura e della anidride carbonica – spiega Paolo Sabbatini, professore associato alla Michigan State University –. La grande sfida per la viticoltura del futuro sarà quella di prevedere le risposte fisiologiche della vite ai cambiamenti e conseguentemente sviluppare strategie agronomiche innovative per superare i problemi».
«L'obiettivo finale di questo percorso – sottolinea David Pizziga, presidente del Gal - è la valorizzazione, la promozione e la vendita delle tecnologie e delle competenze che emergeranno da quello che potremmo definire 'Laboratorio Carso'. Contiamo per l’avvio del progetto di poterci avvalere di specifici fondi europei».