24 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Ci si interroga sul futuro del servizio

Tram di Opicina: dopo l'incidente la linea resta interrotta

Il Movimento 5 Stelle propone di dotare la tratta del Sistema Controllo Marcia Treno (Scmt)

TRIESTE – Qualche giorno dopo l’incidente che ha visto protagonisti due carrozze del tram di Opicina, ci si interroga su come migliorare la sicurezza della storica linea. Il Movimento 5 Stelle, ad esempio, propone di dotare il tram del Sistema Controllo Marcia Treno (Scmt).
Nel frattempo la linea resta interrotta. Per garantire un servizio quotidiano, infatti, servono almeno tre vetture. Attualmente però, con le due carrozze messe fuori uso dal frontale di martedì, ce ne sono soltanto due pronte a rimettersi subito in moto.
E così, mentre il servizio è attualmente sospeso, Trieste Trasporti si interroga sulla soluzione migliore da adottare.

«Per certi aspetti la situazione di Trieste è peggiore di quella della linea tra Andria e Corato in Puglia dove lo scorso 12 luglio si sono scontrati due treni, causando la morte di 23 persone e il ferimento di una cinquantina di passeggeri - ricorda Alessandro Imbriani del M5S -. È incredibile che nel 2016 il tram di Opicina, che presenta dei tratti dove la pendenza è del 26%, non sia dotato di sistemi di sicurezza avanzati in grado di bloccare in modo autonomo le vetture in caso di situazioni pericolose  dovute a malfunzionamenti o, per esempio, a un improvviso malore di un manovratore. Persino il sistema definito ‘vigilante’, che è già stato montato sulle vetture e che servirebbe a verificare l'effettiva presenza del manovratore, non è mai entrato in funzione».
«Negli ultimi anni sono stati impegnati milioni di euro per riqualificare la linea 2. Risorse importanti messe a disposizione dal governo e dal Comune di Trieste, in pieno accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia. Purtroppo però - attacca Domenico Basso - neanche un euro è stato speso per migliorare i sistemi di sicurezza. Le dichiarazioni dell’assessore regionale Santoro, che oggi parla di «eventuali correttivi infrastrutturali da mettere in atto per evitare incidenti di questo tipo», arrivano decisamente fuori tempo massimo».

«Più di un anno fa, nel giugno del 2015 - ricorda Paolo Menis -, avevamo chiesto all’allora sindaco Cosolini che fine avesse fatto il consulente/perito che, secondo una delibera del 2014, avrebbe dovuto verificare i motivi dei continui guasti al tram di Opicina. Mai avuto risposta. L’incidente di ieri non pare collegato all’attività di manutenzione straordinaria fatta alcuni anni fa ma - conclude il capogruppo M5S in Consiglio comunale - sui continui guasti e incidenti di questa linea così importante per Trieste è necessario fare subito chiarezza».