13 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Ambiente

Ferriera: la Regione respinge la richiesta si riesame dell'Aia presentata dal Comune

Niente revisione per l'Autorizzazione integrata ambientale. Il superamento dei limiti acustici era già noto al momento del rilascio dell'Aia e proprio su questa base è stato definito l'obbligo di un piano di risanamento da parte dell'azienda

TRIESTE - La direzione regionale Ambiente del Friuli Venezia Giulia ha reso noto che la richiesta di riesame
dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), formulata dall'amministrazione comunale di Trieste il 16 agosto scorso ai sensi della normativa statale vigente, non può essere accolta.
Ciò, viene precisato, pur nella condivisione delle ragioni che hanno portato il Comune di Trieste ad attivarsi per far cessare il problema del rumore generato dalla Ferriera di Servola a Trieste.

Non ci sono le motivazioni tecniche per una revisione dell'Aia
La nota del Servizio tutela ed inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico della direzione regionale puntualizza infatti che 'il superamento dei valori limite in materia di rumore era già noto durante i lavori della Conferenza dei servizi convocata per il rilascio dell'Aia', tanto che le richieste del Comune sull'argomento sono divenute parte integrante dei verbali e sono poi confluite nella relazione istruttoria allegata al decreto dell'Autorizzazione integrata ambientale.
Conseguentemente, come ricordano gli uffici della direzione regionale, Comune, Provincia e Regione 'quali enti di supporto alle decisioni della Conferenza dei servizi' hanno approvato i documenti e, proprio in relazione al superamento dei limiti acustici, hanno imposto alla proprietà dell'impianto siderurgico triestino la presentazione di un piano di risanamento acustico entro 6 mesi dal rilascio dell'Aia da attuare nei successivi 30 mesi.
E sono stati gli stessi enti partecipanti alla Conferenza (Regione, Comune, Provincia, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e Azienda sanitaria universitaria integrata) a ritenere congrua e realistica la tempistica concessa all'azienda, in ragione della complessità degli interventi e del fatto che l'attuazione dei lavori sia soggetta alle procedure del mercato (richiesta preventivi, scelta ditta esecutrice) e a quelle burocratiche afferenti alla normativa edilizia.

Ecco perchè la Regione ha detto no
A supporto di questo pronunciamento, nella nota della direzione si fa presente che il decreto legislativo a cui si appella il Comune, il 152/2006, al comma 4 configura precise fattispecie nelle quali il riesame dell'Aia può essere predisposto: quando l'inquinamento - in questo caso acustico - provocato è tale da rendere necessaria la revisione dei valori limite di emissione fissati nell'Autorizzazione, quando si rende necessario inserire
nuovi valori limite, oppure quando viene accertato che le prescrizioni stabilite nell'Aia non garantiscono più il
conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale previsti dagli strumenti di pianificazione e di programmazione di settore.
Inoltre, sempre lo stesso comma 4, prevede che, al fine dell'accoglimento del riesame, si debba verificare una situazione in base alla quale le migliori tecnologie disponibili abbiano subito modifiche sostanziali; oltre a ciò l'Aia può essere ridiscussa se viene meno la sicurezza dell'attività produttiva, se subentrano nuove leggi in materia e infine per garantire, in condizioni di esercizio normali, che le emissioni corrispondano a quei livelli associati alle migliori soluzioni tecniche disponibili.
Quindi, in virtù di quanto prescritto dalla norma, gli uffici tecnici della Regione non hanno ritenuto accoglibile la richiesta di riesame dell'Aia presentata dal Comune di Trieste.