20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Vernissage a San Giusto

Inaugurata “Fermo Immagine” fotografie di Enzo Sellerio

All’Alinari Image Museum fino al 5 febbraio 2017, mostra analogica e multimediale. Presenti all’inaugurazione la figlia Olivia, il presidente Fratelli Alinari de Polo e l’assessore Rossi

TRIESTE - Inaugurata oggi all'Alinari Image Museum la mostra «Fermo Immagine» fotografie di Enzo Sellerio, dedicata al grande fotografo siciliano, fondatore dell'omonima casa editrice.
L'esposizione si potrà visitare dal 4 novembre 2016 al 5 febbraio 2017 negli spazi di AIM al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto.

Presente Olivia Sellerio
Racconta Olivia Sellerio, figlia del fotografo, giunta a Trieste assieme al fratello Antonio per l'inaugurazione: «In principio, ammetto di aver accolto con qualche perplessità, oltre che con curiosità, l'idea di questa mostra. Un'esposizione che si anima proiettandosi nel multimediale appariva una scelta se non altro rischiosa per noi che abbiamo ‘sangue d'inchiostro e cuore di carta’. Oggi abbiamo trovato un lavoro fatto con grande garbo. Credo che mio padre ne sarebbe felice, come da qualche parte, mi piace pensare, lo sarà».

Il presidente Fratelli Alinari
E' la seconda mostra proposta al museo dell'immagine Alinari di Trieste, inaugurato il 1 ottobre, la prima grande monografica dedicata ai maestri della fotografia: «Di questa mostra ne avevo parlato con Enzo Sellerio nel 2007 quando l'avevamo realizzata per Palermo, Firenze e Milano – racconta Claudio de Polo, presidente Fratelli Alinari Fondazione per la storia della Fotografia -. Allora gli avevo anticipato il progetto di questo museo dell'immagine e che non ci sarebbe stato niente di meglio che ‘Fermo Immagine’ per inaugurarlo. A lui l'idea era piaciuta. Non è qui oggi, ma con grande nostalgia lo ricordo assieme ai figli Antonio e Olivia che ci hanno raggiunto».

L’assessore alla cultura
«Sellerio fotografa l'anima delle persone. E lo fa con grande rispetto e una grandissima discrezione, doti, oggi, non molto comuni – nota Giorgio Rossi, Assessore alla Cultura del Comune di Trieste -  Nelle sue foto ci sono persone umili, persone povere, persone di un'epoca, quella degli anni '50 -'60 in cui l'Italia stava percorrendo una lunga strada per uscire dai disastri della guerra».