18 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Muggia sul piede di guerra

Sommossa popolare? Le reazioni dei muggesani contro i richiedenti asilo ad Aquilinia

Rabbia sul web e cinquanta manifestanti contro il sindaco per un piano di ospitalità che richiede 20 richiedenti asilo per tre settimane all’ex asilo delle canossiane

MUGGIA - Clima teso a Muggia e Aquilinia per l’arrivo dei 20 profughi all’ex asilo delle canossiane. Numerosi video in rete e commenti infuocati su facebook fanno presagire una sorta di rivolta, come nel comune di Gorino in Emilia Romagna, dove una settimana fa gli abitanti si sono opposti in maniera violenta alla prospettiva di ospitare dei profughi in un ostello per i mesi invernali.

Una manifestazione contro i migranti
Qui si parlerebbe appena di venti giorni e 20 persone in tutto, ma il timore è legato alla vicinanza della struttura ospitante con una scuola elementare e questo è bastato per innescare ingiurie sul web. Oltre gli improperi scritti c’è stata anche una manifestazione (questa sì, pacifica) davanti al Comune di Muggia in occasione di una seduta straordinaria sull’argomento. La seduta è stata richiesta dai rappresentanti locali del centrodestra al sindaco Laura Merzi, che ha ricevuto fischi e numerosi «Vergogna» dai manifestanti, in tutto una cinquantina.

Minacce e campagne mediatiche
Il sindaco e il prefetto di Trieste Annapaola Porzio hanno comunque confermato la presenza dei richiedenti asilo, rassicurando sulle tempistiche e accusando il centrodestra di aver montato un’inutile campagna mediatica.
Anche il vescovo Crepaldi sostiene la scelta di ospitalità del parroco di Aquilinia Paolo Iannaccone come gesto di carità cristiana. Il parroco aveva già subito un atto vandalico ai danni della sua vettura una decina di giorni fa, e la stessa Merzi, quest’estate, aveva ricevuto una minaccia scritta da parte di ignoti.

Nessuna rivolta?
Il sindaco e il prefetto Porzio si dichiarano comunque fiduciosi sul fatto che non si verificheranno sommosse popolari come a Gorino, e che la violenza rimarrà circoscritta al web, anche perché in questo caso la permanenza dei migranti si limita a una ventina di persone e neanche tre settimane di permanenza.