20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Sostanze tossiche a Trieste

M5s Fvg lancia allarme su giardini inquinati

“A servola diossine e furani in quantità doppia rispetto ai limiti di legge ma i valori sono elevati in tutta la città. inquinamento preoccupante nelle uniche due scuole analizzate che si trovano vicino alla zona industriale”

TRIESTE - 7 i giardini pubblici chiusi per inquinamento, in seguito alle prime analisi eseguite sui terreni all’inizio di quest’anno. Le analisi comprendevano tuttavia soltanto gli degli idrocarburi policiclici aromatici (come il benzo[e]pirene e il benzo[a]pirene), non erano stati analizzati diossine, furani e pcb, nonostante le ripetute richieste in tal senso formulate sia dal Movimento 5 Stelle che dai cittadini.
Diossine e furani, anche in piccole quantità, sono altamente cancerogene e possono interferire con le attività ormonali dell’organismo umano. Oltre a questo, sono numerose e diversificate quindi uno studio dei valori delle singole specie permette di focalizzare nell’esattezza la sorgenti che le hanno prodotte.

Alcuni dati
Tra agosto e settembre, Arpa effettua questi controlli (gli stessi che hanno fatto rabbrividire Dipiazza qualche giorno fa), ma fornisce i risultati solo come sommatoria totale, fatto che spinge i membri del M5s a presentare un’ulteriore richiesta di diversificazione oltre a una revisione dei dati già ottenuti. Così dichiara il movimento: «I dati della sommatoria di diossine e furani evidenziano in Pineta Miniussi un valore doppio (19,0 ng/Kg TEQ) rispetto al limite di legge (10 ng/Kg TEQ) e valori uguali o vicinissimi al limite nelle due scuole esaminate (10,0 e 9,8), molto vicine alla zona industriale».
Un pesante superamento dei limiti consentiti, quindi, ma non è finita: «Allontanandosi dalla zona industriale, nelle poche stazioni esaminate i valori si abbassano scendendo sotto i limiti di legge, ma restano comunque decisamente elevati. In tutte le stazioni analizzate sono stati trovati composti tossici, caratterizzati da una forte presenza di cloro, che esclude come fonti di emissione riscaldamento e traffico».

Conclusioni amare
«Considerato che questo tipo di sostanze – si conclude nel comunicato - può essere prodotto solo da particolari tipologie di combustione industriale, come ad esempio impianti siderurgici e inceneritori chiediamo, pertanto, che vengano eseguite con urgenza ulteriori analisi, comprendendo anche campionamenti a Muggia (in direzione dei venti prevalenti) e nei borghi più popolosi della città»
Nel documento, firmato congiuntamente da Eleonora Frattolin e Andrea Ussai, portavoce regionali dell’M5s, e dal portavoce comunale Paolo Menis, sintetizza infine che «si può ‘tranquillamente’ affermare che più che di inquinamento diffuso possiamo parlare di diffuso inquinamento industriale».