18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La decisione della giunta

Università: per i prossimi due anni 4,5 milioni di euro dalla Regione

A questo stanziamento si aggiungono le risorse destinate a infrastrutture di ricerca, pari complessivamente a un milione e 750 mila euro.

TRIESTE - Il piano programmatico interventi per il sistema dell'Università e dell'alta ricerca 2016-18, approvato dalla giunta regionale su proposta dell'assessore Loredana Panariti, prevede complessivamente per il 2016 4,5 milioni di euro a favore dei tre atenei (Università di Trieste, di Udine e Sissa) e 500 mila euro per i due conservatori (Tartini e Tomadini).
Di questi, una parte sono destinati a iniziative istituzionali (1,97 mll); a progetti di ricerca e trasferimento tecnologico (750.000,00); a iniziative di innovazione organizzativa e gestionale (1,76 ml); a orientamento universitario (20.000 euro). Di queste risorse, 250 mila euro sono destinati alle sedi decentrate di Pn e Go (cumulative dei due atenei).

A questo stanziamento di 4,5 milioni si aggiungono le risorse destinate a infrastrutture di ricerca, pari complessivamente a un milione e 750 mila euro. Serviranno per potenziare in un'ottica di integrazione, a beneficio dell'intero sistema universitario del Friuli Venezia Giulia, il Lama-Laboratorio regionale di meccatronica avanzata, gestito dall'Università di Udine (250.000 euro); l'infrastruttura Hpc- High performance computing della Sissa, con incremento del potenziale di calcolo e della capacità di rete (1.000.000 euro); l'infrastruttura di Microscopia dell'Università degli Studi di Trieste (500.000 euro).

Per l'anno 2017 sono confermate le risorse 2016 (4.5 milioni per Università Ts, Ud e Sissa) per la parte corrente e vengono aggiunte risorse per 500 mila euro a favore delle  infrastrutture ricerca.
«C'è grande soddisfazione perchè la legge sul finanziamento del sistema universitario (n.2/2011) arriva finalmente a compimento con il regolamento e il programma triennale approvato oggi: l'obiettivo è aumentare l'attrattività e la qualità del nostro sistema, la possibilità di accedere anche a risorse extra regionali e il potenziamento delle infrastrutture di ricerca», spiega Panariti, aggiungendo che «si tratta di un percorso che comunque dopo il triennio potrà prevedere monitoraggi finalizzati a distribuire premialità in proporzione ai risultati ottenuti».