29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Sit-in al mare

Protesta contro la chiusura “a sorpresa” del “Pedocin”

Nuovi orari proibitivi per lo stabilimento balneare in inverno: apertura solo i martedì e i venerdì dalle 9 alle 15. La clientela insorge

TRIESTE - Indignazione e protesta organizzata per la chiusura invernale dello stabilimento balneare ‘La Lanterna’, meglio conosciuto come ‘Pedocin’ con aperture esclusivamente i martedì e i venerdì dalle 9 alle 15. Le  frequentatrici e i frequentatori abituali del bagno, che non si lasciano intimorire neanche dai climi rigidi della stagione, si sono riuniti il 9 dicembre per un piccolo rinfresco di protesta.

Un voltafaccia inaspettato
La chiusura invernale era già stata tentata dall’amministrazione Cosolini, e bloccata con 800 firme nel 2013. In quel frangente Dipiazza e Roberti si erano schierati a favore delle ‘Pedocere’ (le assidue clienti del ‘Pedocin’, promotrici della causa), mentre adesso il Comune ha attuato il provvedimento senza alcun preavviso, con un inaspettato voltafaccia, che ha mandato la clientela su tutte le furie.

Perché non chiudere in inverno
Il bagno più caratteristico di Trieste, in pieno centro e con una sezione maschile separata da quella femminile, non è soltanto un luogo di relax e un punto di ritrovo, molti dei clienti fissi hanno regolare certificato medico e vengono per beneficiare delle proprietà curative di sole e mare per patologie dermatologiche. Altri, visto l’inquinamento della maggior parte dei giardini pubblici, vengono con i bambini.
L’assessore con delega ai bagni Giorgio Rossi, anche se a decisione già effettuata, incontrerà i rappresentanti della protesta, che hanno già raccolto un centinaio di firme, consegnate a Claudio Giacomelli, coordinatore di Fratelli d’Italia.