20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La decisione di Serracchiani

Panontin resta assessore: revocate solo due deleghe

Il suo posto era a rischio a seguito del coinvolgimento in un'indagine della Procura di Trieste su un supposto uso improprio di auto di rappresentanza. Il sostegno del gruppo dei Cittadini

TRIESTE - L'assessore regionale alla Funzione Pubblica Paolo Panontin, a seguito del coinvolgimento in un'indagine della Procura di Trieste su un supposto uso improprio di auto di rappresentanza, ha inviato una lettera alla presidente della Regione in cui ha messo a disposizione le sue deleghe, affidandole ogni futura determinazione in merito.

Debora Serracchiani, dal canto suo, sulla base delle evidenze dell'indagine appena concluse, ha deciso di sospendere l'assessore relativamente alle deleghe confliggenti con l'ipotesi di reato e con la fattispecie precisata nell'indagine. Si tratta, nello specifico, del Servizio del Provveditorato e del Personale. Tale provvedimento resterà in vigore sino a che dalle Autorità giudiziarie saranno state prese determinazioni in merito a un eventuale rinvio a giudizio.

Riguardo alla vicenda il Movimento civico dei Cittadini (di cui fa parte Panontin) ha espresso una posizione chiara, ferma ed equilibrata. «La difesa nei confronti di un assessore che tanto ha dato in questi tre anni e mezzo – si legge in una nota – non è d'ufficio ma, al contrario, è il riconoscimento pieno dell'importante lavoro svolto oltre che di un comportamento sempre ineccepibile. Da ciò discende la richiesta avanzata dal Movimento di permanenza in carica dell'assessore Panontin in attesa che i fatti siano vagliati da un giudice terzo». «Apprezziamo molto che la presidente Serracchiani si sia espressa in sintonia con le nostre posizioni, confermando in carica Panontin e sospendendogli unicamente le deleghe confliggenti con l'ipotesi di reato. Questo fatto – conclude – conferma il consolidarsi di un rapporto politico positivo, costruito sulla reciproca stima tra il Movimento civico, il suo Gruppo consiliare e la presidente».