16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Progetto pilota banda ultralarga

Santoro, la priorità è eliminare le aree grigie in Fvg

In Friuli Venezia Giulia quasi mezzo milione di abitanti, circa il 40% della popolazione, può connettersi alla rete ma può scegliere solamente i servizi a banda ultralarga forniti dall'operatore dominante generalmente a velocità limitata

TRIESTE - Superare la carenza di mercato che impedisce a mezzo milione di cittadini del Friuli Venezia Giulia di
accedere ad una connessione con velocità superiore ai 100 Mbps. E' questo l'obiettivo del progetto pilota che la Regione presenterà alla Comunità Europea nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Connected Communities per la densificazione della rete nelle aree grigie del Friuli Venezia Giulia.

Come spiega l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro «sono aree grigie quelle località nelle quali i servizi di connettività sono forniti da un unico operatore di telecomunicazioni e dove di fatto non vi è concorrenza. Di conseguenza in tali aree i servizio ai cittadini ed alle imprese non migliorano né diminuiscono le tariffe».
Dai dati forniti dal Mise ed elaborati da Insiel emerge che, sulla base delle dichiarazioni degli operatori di tlc, in Friuli Venezia Giulia vi sono 511 aree grigie (località) distribuite in 47 Comuni che coinvolgono globalmente 490.485 abitanti e 318.379 unità immobiliari.

«In altri termini - prosegue Santoro -  in Friuli Venezia Giulia quasi mezzo milione di abitanti, circa il 40% della popolazione)può connettersi alla rete ma può scegliere solamente i servizi a banda ultralarga forniti dall'operatore dominante che generalmente li limita a velocità fino a 30 Mbps».
Santoro ricorda «lo sforzo che abbiamo già sostenuto per portare la banda larga anche nei territori non coperti superando i limiti imposti dalla Comunità europea e trovando la via per la cessione della rete pubblica eccedente agli operatori privati, ora si completa con questo progetto che intende alzare l'obiettivo diffondendo a tutto il territorio anche la connessione a banda ultralarga».

Nelle aree grigie gli orientamenti comunitari per lo sviluppo delle reti veloci di tlc non permettono infatti investimenti pubblici se non espressamente autorizzati dalla Commissione europea.
Un limite che, come spiega Santoro, può essere ora superato con questo progetto poiché «partendo dai punti di terminazione della rete pubblica regionale realizzati con il programma Ermes, ormai presenti in tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia, l'Amministrazione regionale può assumere un ruolo attivo nello sviluppo di un progetto di investimento senza dover realizzare nuove infrastrutture da mettere sul mercato né ricorrere ad incentivi finanziari».

Secondo una prima analisi il costo dell'iniziativa necessario a portare l'accesso con tecnologia Ftth a velocità superiori ai 100 Mbps al 93%-95% delle unità immobiliari presenti nelle aree grigie viene stimato fra i 90 ed i 140 milioni di euro. La Regione si riserva comunque la possibilità di operare anche con altre forme di intervento, compresa una leva finanziaria, nell'ipotesi in cui la Commissione europea autorizzasse le altre modalità di aiuto indicate dalla strategia italiana per lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree grigie e che, ad esempio, prevedono forme di sconto fiscale, di superammortamento o di partecipazione a partenariati pubblico-privati.
Insiel assume un ruolo fondamentale nell'iniziativa con lo sportello unico telecomunicazioni, per la gestione dei rapporti con gli operatori che intenderanno utilizzare le dorsali regionali per densificare le reti di accesso nelle aree grigie. La società dovrà fornire agli operatori tutta la consulenza tecnica necessaria relativamente all'interconnessione fra la rete pubblica regionale e le reti degli operatori affinché questi vengano stimolati a realizzare le tratte di rete ancora mancanti.

Contestualmente al progetto, la Giunta regionale ha approvato una delibera di prenotazione di 1.3 milioni di euro che autorizza la delegazione amministrativa a Insiel per realizzare ulteriori tratte di rete al fine di completare i collegamenti di sedi pubbliche, in particolare scuole, non ancora connesse alla rete pubblica regionale.
Lo scopo degli interventi è di collegare alla rete regionale non solo sedi pubbliche come scuole, presidi sanitari, biblioteche, sedi della protezione civile etc., ma anche sensori per il monitoraggio ambientale, del traffico e del trasporto pubblico locale e telecamere per videosorveglianza con una maggiore capillarità sul territorio.