19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Il vincitore

“La chimera di Bacco” di Luca Morgan vince la sfida di “4 ristoranti”

Il “miglior ristorante di frontiera” decretato dal programma di Alessandro Borghese è quello di via del Pane, fondato da uno chef dal curriculum internazionale. In gara anche il "C’era una volta", la "Trattoria ai fiori" e l’ "Antico spazzacamino".

TRIESTE – La puntata di ‘4 Ristoranti’ ambientata a Trieste, condotta da Alessandro Borghese e andata in onda il 3 gennaio ha dichiarato vincitore il ristorante ‘La chimera di Bacco’.  In gara anche il ‘C’era una volta’, la ‘Trattoria ai fiori’ e l’ ‘Antico spazzacamino’ che ha conquistato il voto di Borghese. Tuttavia, la somma dei voti degli altri concorrenti ha portato in trionfo la ‘Chimera’ di Luca Morgan.

La Chimera di Bacco
Così si esprime la redazione di Sky Uno sul ristorante: «L’ambiente raccolto e i colori delicati dell’arredamento rendono la location intima e vintage, perfetta nel consentire a ‘4 ristoranti’ di immergersi nel gusto della gastronomia triestina. Per farlo si possono assaggiare i ‘fusi istriani’, pasta tipica della regione: difficili da arrotolare, ma deliziosi con il ragù di manzo dell’Istria. Oppure il polpo stufato alla triestina accompagnato dalla ‘Blave di Mortean’ una polenta friulana ottenuta da una varietà di farina di mais autoctono: la ricetta è stata trovata nel quaderno delle cuoche che cucinavano per Italo Svevo. Tanto il pesce quanto la carne sono di casa alla ‘Chimera di Bacco’, dalla cui cucina escono gamberi, frutti di mare e baccalà mantecati, ma anche petti d’anatra, tartare di manzo e fondute di formaggi».

Luca Morgan
Chef e fondatore della Chimera di Bacco, che gestisce insieme alla famiglia e ai collaboratori, Luca è nato a Trieste, che ha lasciato a 14 anni lavorando in Veneto e Alto Adige, ma anche a Nizza, Parigi, Zagabria e Belgrado. Dopo aver accumulato un bagaglio di esperienze notevole e multiculturale ha fatto ritorno nella città natale, fondando lo ‘Strabacco’. La ‘Chimera di Bacco’ è un’evoluzione della prima esperienza imprenditoriale e culinaria, poi ulteriormente sviluppata in un secondo locale, poco lontato, la ‘Chimerina’ un bistrot-wine bar analogo alla ‘chimera’ ma in un ambiente più informale adatto anche agli apertitivi e i dopo-cena.