20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Decisione unilaterale di Trenitalia

Soppressione Intercity: Serracchiani e Brandolin scrivono al ministro

La governatrice definisce sconcertante la decisione, che rischia di vanificare quanto di buono fatto, in tema di trasporti, negli ultimi due anni. Il deputato punta il dito sui disagi che patiranno i pendolari

TRIESTE – Una decisione «sconcertante», che rischia di vanificare quanto di buono fatto, in tema di trasporti, negli ultimi due anni. La governatrice del Fvg, Debora Serracchiani, non ha gradito il taglio dei due Intercity tra Mestre e Trieste a partire dal prossimo 16 gennaio, soprattutto per i modi scelti da Trenitalia per farlo. «Sconcertanti sia nel merito che nel metodo – sottolinea la presidente – e non in linea con il rapporto finora avuto con Ministero e Trenitalia», Serracchiani ha reso noto di aver formalizzato la richiesta di ripristinare i due treni con una lettera già inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, all'amministratore delegato del Gruppo Fs Renato Mazzoncini e all'amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante. Sul tema si registra anche un’interrogazione presentata dal deputato Pd Mario Brandolin al ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

La posizione di Serracchiani
«Dall'insediamento a oggi – spiega la governatrice – abbiamo ottenuto l'inserimento di 2 coppie di Frecce per Milano e Roma in più rispetto a prima, sul totale delle 8 coppie giornaliere, la trasformazione di alcune di queste in treni FrecciaRossa, le ulteriori fermate delle Frecce a Monfalcone, Cervignano e Latisana, la messa in servizio dei nuovi treni Caf. Abbiamo inoltre - ricorda ancora la presidente - portato la nostra Regione ai vertici in Italia per la puntualità del servizio regionale passeggeri. Sono risultati dovuti all'impegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell'ambito dei rapporti intrattenuti con il Governo nazionale e con Trenitalia». Nella lettera che Serracchiani ha inviato a Delrio, si rimarca come «in questi due mesi ci sia stato il silenzio alle richieste della nostra Regione su voci via via più numerose relative al taglio di questi servizi. Non è infatti possibile che abbiamo avuto la conferma di questo taglio solo l'altro ieri dopo che per mesi, già nel 2016 sia formalmente che informalmente, sono state pretese risposte chiare da Trenitalia». «Tale situazione, oltre a creare un comprensibile imbarazzo nei confronti dei viaggiatori che chiedevano alla Regione risposte su servizi contrattualizzati dallo Stato – aggiunge – non ha consentito alcuna valutazione in merito, lasciando la mera presa atto della soppressione dei treni e della loro sostituzione con un servizio autobus inadeguato alle esigenze dei cittadini utenti». Da qui la richiesta di ripristinare un servizio che si integrava con il trasporto regionale a tutto vantaggio dei pendolari.

L’intervento di Brandolin
Il deputato del Pd, nella sua interrogazione, sottolinea che «le regioni, nella programmazione dell’offerta locale, hanno considerato la presenza di detti Intercity notturni. Una loro soppressione – specie se non anticipata adeguatamente da Trenitalia alle Istituzioni del territorio – comporterebbe quindi nell’immediato una carenza di servizi a danno dell’utenza sopra indicata». Una situazione penalizzante, tra l’altro non concordata con la Regione, che impedirebbe di raggiungere la stazione di Trieste prima delle 8 del mattino e di collegare il capoluogo giuliano con Mestre dopo le 19. Ecco perché Brandolin chiede l’intervento del ministro «affinchè Trenitalia riveda la propria offerta Intercity ripristinando gli Icn734 e Icn 735, o in alternativa, quali azioni intenda promuovere affinché siano comunque tutelate le esigenze dell’utenza di tipo ‘pendolare’ che sarebbero compromesse dalle cancellazioni descritte in premessa».