18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Prima dell’apertura

Il 17 gennaio apre Eataly a Trieste: un assaggio prima dell’inaugurazione

Presentata alla stampa la nuova sede triestina del grande marchio della gastronomia italiana. Ospite Vittorio Sgarbi, l’assessore alla Cultura Rossi e l’amministratore delegato Francesco Farinetti

TRIESTE - Martedì 17 gennaio alle 11 le porte di Eataly a Trieste si apriranno al pubblico. Con 34 punti vendita in Italia, il marchio d’eccellenza della gastronomia nazionale è approdato anche nel capoluogo giuliano, precisamente nell’Ex Magazzino Vini. Il locale è stato presentato alla stampa il 16 gennaio in presenza dell’ammistratore delegato Eataly Francesco Farinetti (figlio del fondatore Oscar), l’assessore alla cultura Giorgio Rossi e con l’inaspettata partecipazione di Vittorio Sgarbi.

Cibo, cultura, economia
«Oscar Farinetti e Eataly rappresentano un capitalismo compassionevole legato a una sinistra aperta e liberale che produce e distribuisce – riflette Sgarbi – chi lavora all’interno di questa grande realtà è parte di un’umanità produttiva e propositiva e si contrappone a un’umanità passiva ed estranea al Pil e alle filiere produttive. L’amministrazione Dipiazza, nonostante Farinetti sia legato a Renzi, ha saputo essere lungimirante e guardare oltre la politica, accogliendo qualcosa che di certo farà la sua parte nella rinascita di Trieste».
L’edificio, ristrutturato dall’architetto Marco Casamonti con la collaborazione di Crt Trieste, interpreta liberamente l’idea di un castello medievale e si struttura in quattro piani, di cui due sotterranei, uno adibito a parcheggio, uno all’enoteca e i restanti a ristorazione (l‘ ‘Osteria del vento’, con vista sul Golfo) e rivendita di prodotti al top della gastronomia italiana.

Ristorazione e mercato
«Noi vogliamo essere l’anello di congiunzione tra ristorazione e mercato – dichiara Francesco Farinetti – tutto ciò che viene servito da Eataly può essere anche comprato. Non siamo una catena, ma una famiglia dove tutti portano lo stesso cognome ma hanno identità distinte: ognuno dei nostri punti vendita esprime la specificità di un territorio, anche a Trieste come nelle altre città abbiamo fatto nostre le eccellenze del luogo». È il caso, ad esempio, della pescheria Fish Academy – Barcaccia, che offre una selezione del miglior pescato del giorno da portar via o gustare sul posto con un buon calice di vino, e che ha chiuso la sua attività in città per poterla riaprire da Eataly, che li ha scelti tra molte altre.

Altri punti ristoro
Una selezione di più di 4000 prodotti a scaffale e 5 punti ristoro: oòtre a quelli citati la caffetteria Illy con le pasticcerie ‘Golosi di salute’ e ‘Maritani’, il gran bar ‘Pane e vino’, con la speciale ‘pizza alla pala’, che rimane fresca tutto il giorno ed è realizzata con farina macinata a pietra, e l’enoteca con oltre 1000 etichette, dal vino sfuso a 2,50 euro al barolo da 850, per quella che viene definita una «Cantina democratica».
Allo stesso piano dell’enoteca (quello circondato da un fossato con fiume artificiale), c’è anche un’aula didattica da 30 posti dove aprirà ‘La scuola di Eataly Trieste’, dove si svolgeranno corsi di cucina, degustazioni ed eventi.