28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
cooperazione tra paesi, centralità e ruolo strategici

Serracchiani, Trieste rinnova alleanza con Vienna

Convegno di presentazione del Porto di Trieste a palazzo Metternich, sede dell'Ambasciata d'Italia a Vienna, organizzato dall'Autorità portuale in sinergia con la Regione Fvg e la Camera di Commercio Italo-Tedesca

TRIESTE - «Nell'evento vedo un tassello importante e fattivo della costruzione di una più forte e
innovativa partnership commerciale capace di innescare molteplici benefici per i nostri rispettivi territori»
. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani aprendo il convegno di presentazione del Porto di
Trieste a palazzo Metternich, sede dell'Ambasciata d'Italia a Vienna, organizzato dall'Autorità portuale in sinergia con la Regione Fvg e la Camera di Commercio Italo-Tedesca.

Un evento per rimarcare come, con una solida alleanza, Trieste e Vienna possano recuperare pienamente il ruolo tradizionale di centralità nello spazio economico europeo e mediterraneo. E questo rinnovato patto ha una coincidenza non casuale nell'anniversario di costruzione (1857-2017) della Südbahn Vienna-Trieste, la linea ferroviaria Meridionale che collega Vienna a Trieste passando per i territori di Austria, Slovenia e Italia.

«Il nostro comune retaggio storico - ha osservato Serracchiani - ha individuato Trieste quale Hub internazionale, scalo portuale di riferimento per l'Europa centrale e dell'Alto Adriatico. Grazie al lavoro svolto, posso dire che questa è una realtà dei nostri giorni, fonte di opportunità per il futuro, per tutti gli operatori internazionali», ha detto la presidente, rivolgendo parole di gratitudine all'ambasciatore d'Italia a Vienna, Giorgio Marrapodi, «per aver sempre assicurato il proprio essenziale supporto al rafforzamento della cooperazione tra i nostri due Paesi».

Serracchiani ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia stato in prima linea per sostenere l'inserimento del corridoio
Baltico-Adriatico nella programmazione europea.
«La Regione lo fece in un momento in cui nessuno credeva in questo corridoio tranne noi, gli amici austriaci e alcuni Paesi dell'Est Europa. Fra lo scetticismo generale riuscimmo a fornire alla Commissione europea degli studi di traffico capaci di giustificare l'inserimento. Tramite il nostro 'pressing' anche il Governo italiano supportò in sede comunitaria questo importante asse di trasporto e, alla fine, anche l'Europa si convinse», ha aggiunto la presidente che si è detta «onorata di aver portato contributo, da europarlamentare, alla realizzazione di questo collegamento transeuropeo, collaborando all'epoca con il collega Joerg Leichtfried, ora ministro federale dei Trasporti».

L'obiettivo era proprio quello di fornire supporto all'ammodernamento delle rete interna austriaca e sfruttare
meglio la linea Pontebbana, per fare sì che quella connettività fra Austria e Trieste potesse nuovamente prendere forma nel nuovo contesto europeo delle reti di trasporto.
Serracchiani ha ricordato che, con la recente riforma della portualità, «il Governo italiano ha assegnato al nostro scalo una centralità e un ruolo strategici, rivolti al servizio di un hinterland storico che oggi a Vienna vogliamo rafforzare.
L'ingresso di Monfalcone nel Sistema portuale dell'Adriatico orientale integrerà e irrobustirà la nostra capacità logistica»
.

La Regione ha investito «a fatti e non a parole» sulla competitività del Porto di Trieste, unitamente  agli investimenti
nazionali indirizzati al Porto di Trieste, pari a 60 milioni di euro sul solo scalo ferroviario, che contribuiranno ad aumentare l'efficienza di un'infrastruttura che ha già raggiunto ottimi livelli: primo in Italia per movimentazione complessiva e vicino a raggiungere il traguardo del primato nazionale di porto ferroviario con collegamenti diretti con diverse destinazioni del Nord Italia e Centro Europa.
«Recentemente si è realizzata nello scalo la manovra unica dei servizi ferroviari che permette di avere meno costi per gli operatori, riduzione dei tempi e quindi maggior efficienza. Ciò che mi preme sottolineare è che il potenziale di intermodalità su rotaia può trovare ancora considerevole incremento», ha concluso Serracchiani.