18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
A Trieste

Giorno del Ricordo: convegno sui 70 anni del Trattato di Parigi

Tra gli interventi attesi quelli della giornalista di Repubblica Alessandra Longo e dell'ex ministro degli Affari esteri Gianfranco Fini. Indirizzo di saluto della presidente Serracchiani

TRIESTE - Venerdì 10 febbraio alle 15, nel Salone di rappresentanza del Palazzo della Regione a Trieste, in occasione del Giorno del ricordo, la Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l'Unione degli Istriani e il Segretariato Esecutivo del Central European Initiative (Cei), organizza il primo convegno del ciclo di conferenze intitolato 'Il Trattato di Pace, settant'anni dopo. Aspetti giuridici, politici e diplomatici di un diktat'.
Oltre alla presidente della Regione Debora Serracchiani che interverrà per un indirizzo di saluto unitamente al segretario generale del Cei Giovanni Caracciolo di Vietri, parteciperanno ai lavori della prima parte del convegno a cui farà da moderatore l'ex sottosegretario di Stato Roberto Antonione, il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, il presidente dell'Unione degli istriani Massimiliano Lacota e, per una riflessione finale, la giornalista di Repubblica Alessandra Longo. Nella seconda parte della conferenza è prevista un'illustrazione del quadro storico giuridico svolta da Maurizio Maresca del Dipartimento di scienze giuridiche e Diritto dell'Unione Europea dell'Università di Udine, a cui faranno seguito gli interventi dell'ex ministro degli Affari esteri Gianfranco Fini e degli ex sottosegretari di Stato Roberto Menia e Milos Budin.

Il convegno prende spunto dalla data del 10 febbraio del 1947, allorché venne firmato a Parigi il Trattato di Pace fra lo Stato italiano e le potenze alleate vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, che mise formalmente fine alle ostilità e i cui contenuti erano stati definiti a seguito dei lavori della Conferenza di pace svoltasi sempre nella capitale francese tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946.
Il Trattato di Pace attribuiva all'Italia, che aveva sottoscritto il patto tripartito con la Germania e il Giappone, la responsabilità della guerra di aggressione con le potenze alleate e le altre Nazioni Unite. L'accordo non si limitò soltanto a regolare le questioni pendenti a seguito degli avvenimenti bellici, ma impose anche la cessione di territori sui quali la sovranità dell'Italia era stata riconosciuta in epoca antecedente all'avvento del regime fascista.

Assisterà ai lavori anche un gruppo di studenti siciliani in vista in questi giorni sui luoghi storici del confine orientale. L'accesso in sala al pubblico è consentito entro le 14.45 e comunque fino a esaurimento dei posti disponibili. L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia.