29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Politica di sviluppo

Iacop a Roma per il seminario sulla cooperazione pubblico-privato

Il presidente del Consiglio regionale del Fvg ha toccato i temi della cooperazione decentrata ma anche delle problematiche riconducibili allo sviluppo sostenibile, di cui fa parte e dove ha redatto un parere in merito per la Commissione Eu

TRIESTE - Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, Coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali, è intervenuto a Roma - nella sala del Refettorio della Camera dei deputati - al seminario sul ruolo delle autorità locali nella cooperazione tra pubblico e privato per lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro, organizzato da 'Ladder', per l'associazione europea della democrazia locale.

Iacop ha toccato i temi della cooperazione decentrata, in particolare come declinata all'interno della politica europea di vicinato, ma anche delle problematiche riconducibili allo sviluppo sostenibile, come trattate nel Comitato delle Regioni, di cui fa parte e dove ha redatto un parere in merito per la Commissione europea. «La proposta per un nuovo consenso europeo suggerisce un'ambiziosa politica per la cooperazione allo sviluppo - ha affermato - che include in maniera integrata i principali orientamenti dell'Agenda 2030, le cosiddette 'cinque P': persone, pianeta, prosperità, pace e partnership».

«Pertanto - ha aggiunto Iacop - la politica di sviluppo europea deve investire sui promotori di un cambiamento trasversale, come l'uguaglianza di genere, i giovani, le energie sostenibili e l'azione per il clima, gli investimenti, la mobilità e la migrazione. In particolare, le donne e i giovani non devono più essere visti come beneficiari, ma come attori dello sviluppo».

La Commissione propone che l'Ue e gli Stati membri lavorino insieme sulla base di analisi congiunte, strategie, programmi e azioni comuni e migliorino la rendicontazione delle attività per aumentare la credibilità, l'efficacia e l'impatto della cooperazione allo sviluppo europea. In questo quadro, le istituzioni territoriali sono veri e propri attori del cambiamento chiamati, in armonia con i 17 obiettivi dell'agenda, a definire i livelli e i metodi di governo più appropriati per collegare gli obiettivi di ampio raggio dell'Ue e delle Nazioni unite alle comunità locali.

Dopo aver approfondito le principali tematiche come alleanza globale, risorse pubbliche e private, partenariato, consenso, valore della cooperazione decentrata, coerenza delle politiche per lo sviluppo, il presidente Iacop ha concluso sostenendo che le autorità regionali e locali giocano un ruolo fondamentale nella protezione e sviluppo del tessuto urbano, dei territori circostanti e del patrimonio comune, e devono contribuire a quello che nell'Agenda 2030 è definito 'transformed world' in qualità di attori del processo di messa a punto delle politiche, ancor prima che di esecutori.

Inoltre, affinché le politiche e gli accordi globali sfruttino appieno gli impegni e le esperienze a livello locale, il ruolo delle autorità regionali e locali nel processo decisionale internazionale deve aumentare. Esse devono essere parte di un dialogo strutturato in qualità di costituente globale riconosciuta e organizzata, piuttosto che soggette a processi di consultazione ad hoc. Gli sforzi delle autorità regionali e locali per organizzare e generare fattori produttivi informati devono essere riconosciuti come parte del processo decisionale. Gli obiettivi sono ispirati al meta-principio della sostenibilità. Come tali, si prendono carico di bilanciare le esigenze dell'oggi con la possibilità delle generazioni future di soddisfare le loro esigenze e i loro bisogni.