29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Politica

Trieste, il Pd riparte dai suoi valori fondanti e da un aumento degli iscritti

Pino: “Incremento tesserati testimonia voglia di partecipazione e di Pd”. Grim: "Superiamo amarezza del momento con l'orgoglio di guidare il Paese"

TRIESTE«C’è una rinnovata voglia di partecipazione al Pd e il consistente aumento degli iscritti a Trieste lo dimostra. E’ un buon segnale, che dà ossigeno e vitalità al nostro partito in un momento denso di sfide». Lo ha affermato a Trieste la segretaria provinciale del Pd, Adele Pino, durante il suo intervento di apertura all’incontro pubblico dal titolo 'Ripartiamo dallo spirito fondativo del 2007. Lavoro, equità, diritti - Per un Pd riformista ed europeo'. Il dibattito, moderato dal giornalista Fulvio Gon e chiuso dalla segretaria del Pd Fvg, Antonella Grim, è stato caratterizzato da numerosi interventi di iscritti e simpatizzanti, che si sono espressi sullo stato di salute del Pd, dopo l’uscita di alcuni esponenti del partito e in vista del congresso.

Pino rimarca l'aumento delle adesioni al partito 
Secondo Pino «dopo un costante calo degli iscritti negli ultimi anni, oggi assistiamo a un aumento marcato delle adesioni: nel 2016 ci sono circa 170 tesserati in più a Trieste rispetto al 2015. La campagna di tesseramento si è chiusa ieri sera. I dati non sono ancora completi e definitivi, ma dovremmo superare di poco le 700 adesioni, con un aumento del 31% circa degli iscritti rispetto al 2015, quando abbiamo chiuso a quota 533. L’incremento – osserva Pino – va letto in modo attento e ha diverse spiegazioni. Sicuramente c’è una forte voglia di partecipazione in vista del congresso, ma l’aumento delle adesioni non è iniziato pochi giorni fa: già la campagna referendaria di fine anno e i comitati per il Sì avevano spinto nuove persone ad avvicinarsi al partito. Ci sono poi alcuni vecchi iscritti che negli anni si erano un po’ allontanati dall’attività politica e che di recente hanno sentito il bisogno e la voglia di partecipare di nuovo e, infine, registriamo la presenza di giovani che si sono iscritti come reazione al clima preoccupante che si respira in Europa e nel mondo, tra estremismi e populismi dilaganti. Davanti a questo scenario cupo – afferma Pino – il Pd, nonostante le difficoltà, rimane l’alternativa più credibile e strutturata per il futuro del Paese. Dobbiamo rilanciare i valori fondativi del 2007, a partire dall'uguaglianza sociale, dalla solidarietà, il sostegno alle fragilità. E’ anche per questo motivo che noi dobbiamo essere uniti e compatti al nostro interno. Abbiamo la responsabilità di rispondere alle sfide dell’oggi e per questo serve unità: ricordiamoci sempre, tutti, che gli avversari del Pd stanno fuori dal partito, non dentro. Ricordiamolo quando parliamo, anche su Facebook».

Grim tra amarezza e orgoglio 
Secondo Antonella Grim «sono giornate amare per il Pd, ma sapremo superare l’amarezza con l’orgoglio di continuare a guidare il Paese, guardando ai bisogni delle persone e non dentro noi stessi. L’uscita di alcune esponenti dal nostro partito addolora, perché in questi anni avevamo provato a lavorare convintamente insieme su molti temi importanti per il Friuli Venezia Giulia. La loro scelta di lasciare il partito ci rattrista ed è una frattura dolorosa. A loro – continua - vanno i miei auguri di buon lavoro, convinta però che il Pd rimanga l’unica forza politica in grado di guidare e tenere unito il Paese. Il Pd – continua – è un partito vivo e le ragioni che hanno portato alla sua nascita nel 2007 ci sono ancora, e vanno rilanciate e valorizzate. Che il congresso, e la conferenza programmatica che faremo qui in Fvg, diventino davvero il momento del confronto sulle risposte da dare ai nostri giovani, ai precari, alle persone più fragili».
Di diversa natura gli interventi dei presenti. Non è mancata una visione lucida, in alcuni casi anche critica, delle scelte fatte, ma è emersa soprattutto la voglia di confrontarsi sui contenuti, in particolare su lavoro, welfare, scuola. Tra gli interventi, quello di Roberto Treu, che ha sottolineato la necessità di riannodare i fili con il mondo del lavoro e della scuola. Roberto Cosolini ha sottolineato la necessità di guardare alle fragilità dell'oggi, che non sono sempre uguali a quelle di vent'anni fa.