19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
sicurezza

Roberti: «Con il Regolamento di polizia urbana tuteliamo i triestini"

Il vicesindaco ha spiegato le linee basilari del nuovo strumento approvato dal consiglio comunale: «Condiviso con tutti. Non si tratta di una 'bandierina' di un gruppo: vogliamo migliorare l'intera città»

TRIESTE - «Non la 'bandierina' di un gruppo, ma uno strumento nuovo utile per tutti i triestini, per una maggior tutela e miglioramento dell'intera città». Queste le parole con cui questa mattina in Municipio il vicesindaco e assessore alla Polizia locale Pierpaolo Roberti ha evidenziato i principali concetti ispiratori e linee basilari che informano il nuovo Regolamento di Polizia Urbana approvato dal consiglio comunale di Trieste. «Il Regolamento, diversamente da quanto ha sostenuto qualcuno, è frutto di un intenso lavoro d'insieme, che è stato costantemente condiviso fra tutti i gruppi di maggioranza. Non un testo 'blindato', ma aperto ad integrazioni e perfezionamenti, anche valutando i suggerimenti delle Circoscrizioni e poi gli emendamenti in Commissione e infine nell'Aula Consiliare, anche provenienti dalle opposizioni».

I valori
Dopo quasi 91 anni, l’amministrazione è riuscita a varare un Regolamento nuovo e adeguato ai tempi, alle diverse esigenze e alle abitudini sociali, all'insegna di un'opportuna semplificazione (dai precedenti 200 agli attuali 27 articoli),  «ma soprattutto un documento che ha mantenuto – ha rivendicato Roberti - tutti i principi basilari sui quali la nostra coalizione si è ritrovata: lotta generale al degrado e impulso verso un sempre maggior decoro, a beneficio della vita, delle attività e dell'immagine della città; contrasto ai vandalismi, ai pubblici bivacchi, ai posteggiatori abusivi, alla prostituzione sotto le finestre dei cittadini», ha concluso Roberti, lasciando quindi la parola ai Capigruppo.

I Capigruppo
Claudio Giacomelli (FdI-AN) rigettando le accuse di «regolamento liberticida» ha affermato «non riteniamo siano libertà positive quelle di bivaccare nelle piazze, disinteressarsi del racket delle elemosine, contrattare prestazioni sessuali nelle strade; noi vogliamo difendere la libertà dei cittadini di vivere in un giusto decoro, la libertà dei genitori di poter portare senza problemi i bambini nei parchi pubblici». Paolo Polidori (Lega Nord) lo ha definito come «un Regolamento delle vere e proficue opportunità, per poter migliorare le condizioni di decoro e la vivibilità della città; e pur accogliendo alcuni positivi contributi dell’opposizione, non possiamo non evidenziare l'esistenza – ha rimarcato – di due impostazioni ideali diverse, da parte nostra una volontà di far rispettare le leggi per ricreare una situazione più ordinata, dall'altra un «laissez faire» praticamente senza regole col quale si rischia di incrementare il caos». Infine Piero Camber (Forza Italia) ha ricordato come siano state accolte sul tema anche diverse richieste avanzate dall'opposizione (ad esempio quella riguardante il posteggio con catena delle biciclette), rivendicando quindi «la già lunga serie di significativi provvedimenti portati a termine da questa maggioranza e da questa Giunta in soli otto mesi».