28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Il 22 marzo

Mozione del centrodestra sui voucher

Secondo i consiglieri di minoranza "sono gettoni semplici da usare, utili alle imprese e preziosi per i lavoratori"

FVG - "I voucher potevano essere rivisti, corretti e migliorati. Cancellarli con un decreto legge, senza proporre un'alternativa immediata e concreta, è stata una decisione sbagliata, dettata dal terrore di prendere un'altra batosta referendaria. Chiediamo alla Giunta Serracchiani di impegnare il Parlamento a non abrogare i voucher, a valutare accorgimenti e modifiche migliorative, e lasciare che siano eventualmente i cittadini, il prossimo 28 maggio, a pronunciarsi sul futuro dei buoni lavoro".

Questa la richiesta che Autonomia Responsabile e Alternativa Popolare formulano all'Esecutivo regionale con una mozione proposta da Roberto Revelant e Renzo Tondo (AR) con Alessandro Colautti (AP) e sottoscritta da Riccardo Riccardi (FI), Claudio Violino (Misto), Barbara Zilli (LN) e Luca Ciriani (FdI-AN). La mozione ricorda che "il lavoro accessorio è stato introdotto dal decreto legislativo n. 273 del 2003, noto come Riforma Biagi, per poi essere completato dalla Riforma Fornero e dal decreto legislativo n. 81 del 2015".

Secondo i consiglieri di centrodestra "i voucher sono gettoni semplici da usare, utili alle imprese e preziosi per i lavoratori. Non sono la soluzione ottimale, ma prima di azzerare una possibilità, devi prospettare un'alternativa. "I buoni lavoro consentono di tirare il fiato a tante persone: rappresentano un'integrazione al reddito, sono compatibili con il sussidio di disoccupazione e con altri lavori. Il pagamento avviene attraverso buoni-lavoro. Il valore netto di un voucher da 10 euro nominali per il lavoratore è di 7,5 euro e corrisponde al compenso minimo di un'ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo dove, in ragione della sua specificità, si considera il contratto di riferimento".

Così il dato politico evidenziato dai proponenti: "Il Governo ha già annunciato che i buoni lavoro saranno sostituiti da un nuovo strumento. Il Partito democratico si è frantumato anche su questo tema, come dimostrano le prese di posizione di diversi dem anche del Friuli Venezia Giulia. "La nostra proposta non è ideologica e neppure strumentale: noi mettiamo a disposizione questo testo e auspichiamo in un'ampia convergenza per dare risposta alle esigenze delle imprese. "Condanniamo l'abuso dei voucher e caldeggiamo controlli rigidi, ma dobbiamo alzare un argine contro il rischio di un'esplosione del lavoro nero e dello sfruttamento".