20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Lavori pubblici

Menis: «Si potevano selezionare meglio le vere urgenze delle città»

E' negativo il giudizio del capogruppo del MoVimento 5 Stelle di Trieste, sulla delibera con la quale l'amministrazione Dipiazza dispone di vendere 5,5 milioni di azioni Hera

TRIESTE - «Il centrodestra triestino continua l'opera di depauperamento del patrimonio pubblico iniziata da Cosolini, decidendo di vendere di azioni Hera per finanziare lavori di manutenzione ordinaria, rifacimenti di campi di calcio e ristrutturazione di chiese». E' negativo il giudizio di Paolo Menis, capogruppo del MoVimento 5 Stelle di Trieste, sulla delibera con la quale l'amministrazione Dipiazza dispone di vendere 5,5 milioni di azioni (per un corrispondente valore di 12 milioni) della multiutility. «E' come se una famiglia vendesse la propria abitazione per andare in vacanza invece di tagliare altre spese inutili: lo fai per qualche anno, poi non sopravvivi più, questo non è un comportamento da buon padre di famiglia», continua Menis.

L’attacco del consigliere
Secondo il consigliere comunale pentastellato ieri «il centrodestra ha dimostrato tutta la sua incoerenza: solo due anni fa faceva opposizione, assieme al M5S, ad analoga operazione messa in piedi dall'allora sindaco Cosolini; ora vira completamente e asseconda una strategia che nel giro di pochi anni dilapiderà l'intero patrimonio azionario in possesso del Comune. Fa sorridere riascoltare ora gli interventi che nell'aprile 2015 fecero in aula i consiglieri Bertoli, Camber e Giorgi: incoerenza allo stato puro». Il paradosso, continua Menis, è che «sono fermi lavori già finanziati, come quello della galleria di Montebello, ristrutturazione che questa amministrazione non sarà in grado di far partire prima della metà del 2018». Ed infine la proposta: «Si poteva selezionare meglio le vere urgenze delle città, finanziando 37 milioni di opere invece di 49, lasciando intatto il portafoglio del Comune e quello dei cittadini».