18 aprile 2024
Aggiornato 17:30
teatro

Sul palco c'è...Elisabetta II: debutto assoluto per "La domanda della Regina"

Nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo, che si avvale della sapiente regia di Piero Maccarinelli e dell’interpretazione di Adriano Braidotti, Ester Galazzi e Francesco Migliaccio, andrà in scena da martedì 25 aprile a domenica 14 maggio alla Sala Bartoli

TRIESTE - Debutto assoluto il 25 aprile per "La domanda della regina" di Guido Chiarotti e Giuseppe Manfridi: uno scienziato e un drammaturgo compongono a quattro mani un testo che parla di temi attualissimi e «analizza» la contemporaneità attraverso un intreccio piacevole e sorprendente. Nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo, che si avvale della sapiente regia di Piero Maccarinelli e dell’interpretazione di Adriano Braidotti, Ester Galazzi e Francesco Migliaccio, andrà in scena da martedì 25 aprile a domenica 14 maggio alla Sala Bartoli.

La storia
«Why did nobody notice it?» (Come mai nessuno si è accorto di tutto ciò?) ecco la domanda della Regina da cui il titolo della commedia. La regina Elisabetta nel 2008, a seguito del crollo della Lehman Brothers, perse 18 milioni di sterline… Cifra non trascurabile, nemmeno per la sovrana d’Inghilterra, che alla prima occasione, alla London School of Economics, rivolse la famosa domanda al gotha degli esperti in materia, che riconobbero di esser stati incapaci di prevedere il rischio e di considerare nella sua interezza il sistema. Questa notizia dovrebbe dar sollievo all’angoscia di Dario, uno dei protagonisti della commedia. Giovane pubblicista e trainer in una palestra, egli ha affidato i suoi risparmi ad un consulente finanziario, ed ha perso tutto. Lo spettacolo lo ritrae alla fine di una cena, mentre si intrattiene con l’ultimo commensale, un importante Professore cui vorrebbe «estorcere» qualche buon consiglio in fatto di finanza. È proprio il professore a raccontargli della regina, invitandolo ad osservare la situazionesecondo un’ottica più oggettiva, in un sistema che va compreso senza confondere fra «complicato e complesso», senza perdere la freddezza e la chiarezza dell’analisi. L’arrivo di Annalisa, una comune amica, permette il fiorire di esemplificazioni e citazioni da un lato, e dall’altro lo sviluppo di un dialogo e un plot piacevoli e curiosi che accompagnano lo spettatore in un raro intreccio di scienza e teatro.