28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
politica

Bellanova: «Con la riforma del lavoro 120mila dimissioni in meno»

Il viceministro a Trieste a sostegno della candidatura di Renzi, con Serracchiani e Grim: «Bisogna avere il coraggio di cambiare e di rispettare quello che i cittadini dicono quando va bene, ma anche quando va male»

TRIESTE - «Il Pd è l'unica alternativa  vera per il Paese. La sfida non è solo per la gestione del partito, che deve porsi il problema di rafforzare e rilanciare nuovi gruppi dirigenti investendo di più sui giovani e sulle donne». Lo afferma il viceministro Teresa Bellanova, a Trieste per sostenere la candidatura di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico, con la vicesegretaria nazionale Debora Serracchiani e la segretaria regionale Antonella Grim. Bellanova spiega che «bisogna avere il coraggio di cambiare e di rispettare quello che i cittadini dicono quando va bene, ma anche quando va male. In questo senso non vedo un’alternativa al Partito Democratico, perché mi guardo intorno e vedo quelli che nel momento in cui le cose non vanno come dicono loro prendono il pallone e vanno a giocare da un’altra parte, oppure quelli che fanno finta di fare le primarie con un clic, ma quando l’esito è diverso da quello desiderato lo contestano».

I numeri
Relativamente alla riforma del mercato del lavoro Bellanova spiega che «con la riforma del mercato del lavoro e dell’articolo 18 i licenziamenti per giusta causa sono aumentati di 14mila unità, mentre nello stesso periodo le dimissioni sono diminuite di 120mila. Ciò dimostra che abbiamo interrotto un ricatto imposto ai lavoratori con le ‘dimissioni in bianco’. Abbiamo anche ampliato a 1.400.000 persone che lavorano in aziende con meno di 15 dipendenti, il diritto ad avere un sostegno al reddito nel momento in cui loro aziende vanno in difficoltà». Un tema sul quale interviene anche Serracchiani, la quale precisa che «ci siamo soffermati tanto sull’articolo 18, ma forse abbiamo perso di vista ciò che la mozione Renzi-Martina ha molto chiaro, ovvero che il lavoro non è soltanto un diritto e qualcosa che le istituzioni devono garantire. L’esempio del ‘lavoro di cittadinanza’ dimostra che si può dare un aiuto nei momenti di difficoltà come stimolo per migliorare e riqualificarsi professionalmente». Serracchiani precisa però che «quello che differenzia la proposta Renzi-Martina rispetto al reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle, è che questa non sta in piedi se non c’è un patto con la persona aiutata, affinché si impegni a migliorare la propria condizione di vita». Grim ha ricordato il grande lavoro svolto da Bellanova per affrontare alcune difficile crisi aziendali e l'impegno in generale sul tema del lavoro e delle donne. Ha poi sottolineato in particolare l'importanza riservata alle tematiche europee nella mozione Renzi-Martina: «Dobbiamo essere patrioti europei», ha detto.