19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Il messaggio della governatrice

25 Aprile, Serracchiani: "Disinteresse e egoismi consumano la libertà"

Per la governatrice "l'avanzata della destra intollerante, xenofoba e protezionista non è minimamente da sottovalutare"

FVG - «Bisogna ricominciare a dare un valore morale alla partecipazione, alla responsabilità di prendere parte alle scelte che determinano il nostro futuro, quello del nostro Paese e dell'Europa. Perché giorno dopo giorno il disinteresse e gli egoismi consumano la libertà». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, partecipando a Trieste alla solenne cerimonia del 25 aprile al monumento nazionale della Risiera di San Sabba.

«Stiamo vivendo una fase delicatissima - ha osservato la presidente - forse addirittura rischiosa per l'assetto democratico della nostra Repubblica, e direi anche delle democrazie storiche continentali. L'avanzata della destra intollerante, xenofoba e protezionista non è minimamente da sottovalutare, perché ripetendo il suo verbo crea assuefazione: per costoro la libertà non è una dote che arricchisce tutti, ma un privilegio di cui può farsi forte il singolo». Per Serracchiani «libertà, democrazia e politica non possono essere mai disgiunte, e il grande esempio della Resistenza e della Liberazione fu la riabilitazione della politica, come strumento per riconquistare la libertà esercitata nelle regole della democrazia. Guardiamoci perciò da chi vuole guadagnare consenso gettando discredito sulla politica in quanto tale: essa cammina sulle gambe degli uomini, condividendone sempre e comunque pregi e difetti. Correggiamola ma non disprezziamola».

«Nel nome dei nostri padri, è giusto vigilare, ed è doveroso proteggere la dignità delle Istituzioni, perché l'edificio del nostro Stato fu già abbattuto una volta, con le armi e col sostegno di un consenso artefatto. La guerra, la sconfitta e il sangue fraterno furono il prezzo pagato per la ricostruzione della civile convivenza. In questa Risiera consacrata alle vittime dell'intolleranza, giuriamo di lottare - ha concluso Serracchiani - perché tutto ciò non accada mai più». La presidente, dopo l'ingresso del picchetto militare e dei gonfaloni, ha deposto una corona di alloro assieme al prefetto di Trieste e commissario di Governo Annapaola Porzio e al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. Prima di giungere a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia ha preso parte in piazza Vittoria a Gorizia alla cerimonia dell'alzabandiera alla presenza delle massime autorità civili e militari.