28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Unione europea

Sessione Europea, Ciriani: «L'obiettivo? Dare un'opportunità alle imprese»

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale è autore di tre emendamenti aggiuntivi alla proposta della V Commissione consiliare riferita alla partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia alla definizione delle politiche dell'Unione europea

TRIESTE - «Le differenze di carattere economico all'interno dell'Euroregione ci vedono in costante svantaggio rispetto ai Paesi confinanti. Credo che l'Aula, accogliendo in particolare l'emendamento aggiuntivo alla proposta di risoluzione relativa alla Sessione europea 2017 da me proposto, relativo proprio alla fiscalità di vantaggio, ne abbia compreso le intenzioni: dare un'opportunità alle nostre imprese e agli investitori che volessero puntare sulla nostra regione». Ad affermarlo, con soddisfazione, è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Luca Ciriani, autore di tre emendamenti aggiuntivi alla proposta della V Commissione consiliare riferita alla partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia alla definizione delle politiche dell'Unione europea, la cosiddetta Sessione europea 2017.

Obiettivi
A maggioranza, sono state approvate le priorità che più interessano direttamente la nostra Regione tra quelle contenute nel Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017. Iniziativa e atti di particolare interesse per la Regione perché aventi un potenziale impatto sulle politiche del territorio o perché riguardano materie di competenza regionale. Gli obiettivi individuati sono legati a temi quali occupazione, crescita, investimenti, economia circolare, appalti pubblici. Tematiche su cui Ciriani, vicepresidente della II Commissione e componente della V Commissione del Consiglio regionale è entrato nel merito con tre diverse proposte riguardanti «la riattivazione, al più presto, di un'iniziativa di confronto con la Commissione europea per una revisione della Direttiva servizi (Bolkestein) affinché siano espressamente esclusi dalla sua applicazione i piccoli ambulanti, ma anche una maggiore vigilanza, attraverso un sistema più efficace di monitoraggio sulle imprese che, richiesti e ottenuti aiuti pubblici europei, li investano effettivamente in Italia e non delocalizzino in altri Paese extraeuropei e nemmeno in altri Paesi dell'Unione europea».

Fiscalità di vantaggio
Quindi, la proposta accolta con favore anche dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, è che l'Europa conceda a Regioni a Statuto speciale come la nostra maggior margine di manovra fiscale, non a scopi assistenzialistici, ma per attirare le imprese, rendendosi accattivante per gli investitori attraverso quello strumento che va sotto il nome di "fiscalità di vantaggio». In pratica, secondo Ciriani, si tratta ad esempio di «garantire alle imprese un abbattimento dell'IRAP  oppure la semplificazione e la leva dell'addizionale IRPEF regionale per costruire, appunto, una fiscalità di vantaggio che possa favorire l'insediamento di imprese sul territorio o aiutare quelle che già ci sono, contrastando e aggredendo la concorrenza di regioni europee vicine».