23 aprile 2024
Aggiornato 13:30
sanità

Pustetto: «Fare retromarcia su alcune scelte»

Il consigliere regionale (Misto) critica i modelli scelti per il Fvg: «La nostra Regione dotata di competenza primaria in materia sanitaria dovrebbe valutare anche le possibili conseguenze, riferite al periodo medio/lungo, delle politiche che sta portando avanti»

TRIESTE - I modelli scelti per il Friuli Venezia Giulia come esempio in sanità non si sono rivelati buoni. A dirlo è il consigliere regionale Stefano Pustetto
(Misto), che spiega: «Molte delle scelte fatte in Italia negli ultimi anni sono spiccatamente ispirate al modello inglese, dalla riduzione dei posti letto negli ospedali all'accorpamento dei medici di medicina generale, al ricorso alle convenzioni con strutture private. Il tutto con l'unico obiettivo del mero risparmio economico». A partire dal 2006, nel Regno Unito è stato avviato un processo di trasformazione per avvicinare l'erogazione delle cure primarie a quelle specialistiche, puntando alla territorializzazione e alla domiciliarizzazione delle cure. Questi progetti hanno avuto come fulcro i medici di famiglia, dotati di responsabilità in ordine alla direzione di gruppi di medici specialistici per la presa in carico di pazienti affetti da demenza e malattie croniche.

La valutazione delle conseguenze
«La suddetta politica, che ha avuto come contropartita importanti tagli alla sanità ospedaliera, a distanza di dieci anni ha fatto sì che oggi in Inghilterra vi siano 58.000 persone affette da tumori che attendono da due mesi di essere operate e che la nazione si collochi tra le peggiori in Europa come tasso di sopravvivenza per neoplasie. La nostra Regione - conclude Pustetto - dotata di competenza primaria in materia sanitaria dovrebbe valutare anche le possibili conseguenze, riferite al periodo medio/lungo, delle politiche che sta portando avanti. Uno sguardo oltremanica aiuterebbe a fare retromarcia su alcune scelte».