22 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Cronaca

Rapina, picchia e violenta una 17enne: la Polizia di Stato arresta un iracheno

La giovane, al rientro da uno stage, si è fermata a soccorrere un giovane riverso a terra e intento a chiedere aiuto. Il 26enne si è fatto accompagnare fino in stazione dove l'ha colpita ripetutamente e poi l'ha violentata

TRIESTE – L’ha fatta avvicinare a sè poi l’ha rapinata, picchiata e infine violentata. Erano le 22.30 circa di ieri, quando la Polizia di Stato, transitando per via della Scalinata, ha notato in lontananza tre ragazze che chiedevano aiuto. A terra c’era una giovane riversa a terra, in evidente stato di shock, con una ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso.

La vicenda
La ragazza, studentessa di 17 anni di Trieste, era rientrata in città in serata dopo uno stage - studio. Ma mentre era ancora a bordo dell’autobus, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, ha notato un uomo riverso a terra. Scesa dal mezzo, si è diretta da lui con l’intento di prestargli soccorso. Davanti alla richiesta di accompagnarlo, lei non ha rifiutato e i due si sono diretti nell’area della stazione dove sono presenti vagoni in disuso. Improvvisamente l’atteggiamento dell’uomo è cambiato. E dopo aver trascinato la giovane dentro il bagno di una delle carrozze ha frugato nella sua borsetta e si è impossessato dei soldi (poche decine di euro) poi l’ha costretta a bere da una bottiglia di whisky. Davanti alla sua resistenza, l’ha colpita ripetutamente e poi l’ha violentata. La ragazza è riuscita ad allontanarsi e dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, è salita su un bus. Fino al momento dei soccorsi.  

L’arresto
L’uomo è stato presto rintracciato a poca distanza del luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina. Dopo la ricostruzione dei fatti, sentiti i testimoni, l’indagato è stato arrestato e identificato: Mekail Govand, nato in Iraq nel 1991, richiedente asilo, era gravato da precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia. La vittima, invece, è stata ricoverata e sottoposta al protocollo per le violenze all’Ospedale Burlo: al momento ancora sotto shock, presenta tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.