18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
mostra

Nove artisti per rispondere alla domanda: #Chi sei?

Sarà inaugurata giovedì 25 maggio, alle 18.30, nella Sala Arturo Fittke di piazza Piccola 3, la mostra organizzata dall'Associazione culturale 6idea, con il contributo del Comune di Trieste

TRIESTE - Sarà inaugurata giovedì 25 maggio, alle 18.30, nella Sala Arturo Fittke di piazza Piccola 3, la mostra «#Chi sei?», organizzata dall'Associazione culturale 6idea, con il contributo del Comune di Trieste. La mostra racchiude le opere di nove artisti che si interrogano in diverso modo sulla difficoltà odierna di conoscere se stessi e gli altri. «Chi sei ?», «Chi vorresti essere?» è la domanda che ci si pone, una domanda necessaria in una realtà fattasi » multimediale» in cui tutti vogliono apparire e distinguersi dando di sé una «rappresentazione» che a volte finisce per sovrapporsi alla propria, fino quasi a prenderne il posto. 

L'idea della mostra
Questa mostra, come altre precedenti allestite da 6idea, è un progetto condiviso e sviluppato in comune dal gruppo di artisti che collaborano da alcuni anni con l’associazione e viene proposta, principalmente, come uno spazio di libertà in cui sono la curiosità e la partecipazione interattiva del pubblico a scoprire e condividere le riflessioni e le suggestioni suggerite dai lavori degli artisti. Una serie di quadri, pannelli ed assemblaggi con diversi materiali e tecniche ci invitano ad entrare in un ambiente immaginario in cui riflettere su se stessi e sul senso del proprio comunicare. 

Creazioni
Al centro della sala, le sagome, di Ilaria Zecchini, che riproducono in dimensione reale personaggi famosi , invitano il visitatore a cercare in modo divertente la propria identità vestendone i panni. Lungo le pareti si susseguono le figure di donne semplici stilizzate ed espressive di Vivijana Kljun, i corpi senza il volto di donne, figure sfuggevoli ed eteree di Fulvia Dionis, la sequenza fotografica di Elisabetta De Minicis che ci ricorda il lato spirituale di ciascuno di noi ed il pannello di Giuliana Polonio che, con uno sguardo sull’universo, ci fa riflettere sulla nostra dimensione umana limitata. Si prosegue con la scultura in tessuto di Laila Grison, mani che ci salutano nel linguaggio dei segni e del silenzio e con la scultura tecnologica di Giorgio Schumann che trasforma scarti di lavorazione ed oggetti obsoleti in poesia. La tecnologia è un tema anche di Luciana Costa che trasforma nel suo pannello un’ecatombe di telefonini, come lei dice, in una tessitura artigianale per riportarci alla realtà fisica delle cose e di noi stessi ricordando a tutti noi le conseguenze dell’uso indiscriminato dei cellulari. Completa la rassegna la lampada di Rosanna Palombit, fatta di particelle di vetro, componibile in diverse forme in continua trasformazione alla ricerca dell’essenzialità della luce. 

La mostra rimarrà aperta dal 26 maggio e fino al 14 giugno 2017, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, ingresso libero.