19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
la contrada

Sei attrici (una transessuale) e due musicisti raccontano il mondo delle donne

Lo spettacolo “Femminanza- Operina comica di donne e altri bluff” è realizzato dall'unica compagnia teatrale in Europa formata da persone transgender, transessuali e non solo e coprodotto da Atopos con La Contrada-Teatro Stabile di Trieste

TRIESTE - I temi legati all'identità di genere e, più in generale, le riflessioni sulla definizione e l'accettazione di sé connota il lungo lavoro della Compagnia Teatrale Atopos, diretta dall’attrice, autrice e regista Marcela Serli, fondatrice e direttrice artistica dell'unica compagnia teatrale in Europa formata da persone transgender, transessuali e non solo: una ventina di artisti e persone che lavorano con diversi linguaggi espressivi intorno alla definizione di «genere». Dopo aver vinto nel 2010 il Premio alle Arte Sceniche Dante Cappelletti con lo spettacolo Variabili Umane, la compagnia ha proseguito il suo lavoro di indagine per arrivare al secondo capitolo, che rende protagonista un'altra minoranza, che in realtà è una maggioranza, almeno numerica. Le donne. Quindi il femminile, quindi il maschilismo, quindi le definizioni di ruolo, quindi la violenza.

Il progetto
Lo spettacolo «Femminanza- Operina comica di donne e altri bluff», coprodotto da Atopos con La Contrada-Teatro Stabile di Trieste - in scena alla Contrada di Trieste mercoledì 24 maggio alle 20.30 - è uno spettacolo cantato che tratta di donne e di espressione femminile oggi, con sei attrici, tra cui una donna transessuale, e due musicisti. In questo progetto, firmato da Marcela Serli per la drammaturgia e la regia, ci sono donne biologiche che si chiedono a che punto è il pensiero femminile, e donne transessuali che parlano di quanto hanno guadagnato, dal punto di vista sociale, nella loro transizione al femminile (poco) e di quanto hanno perso (molto). Uno spettacolo dai toni grotteschi, un’operina dolorosa e ridicola sulle e per le donne (e gli uomini), un'operetta morale sull'immorale, sul giudizio, sulla retorica del giusto e sbagliato, che racconta e canta la discriminazione femminile.