26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
la mostra

Philippe Daverio presenta le opere di Carmelo Nino Trovato

In esposizione si potranno vedere olii ed acrilici, su tela e su legno, appartenenti al ciclo delle “Acque sognanti”, già esposti in importanti sedi sia in Italia che all’estero, quelli dedicati a “Le porte regali”, ispirate dall’omonimo libro di Pavel A. Florenskij e gli ultimi lavori dedicati ai “Cristalli silenti”

TRIESTE - Presentata da Philippe Daverio, sarà inaugurata sabato 10 giugno, alle 18, nella sala Attilio Selva di palazzo Gopcevich, in via Rossini 4 a Trieste, la mostra «Cristalli silenti» di Carmelo Nino Trovato. «La pittura -scrive Philippe Daverio - è talvolta un’utile cura dell’anima. Lo è inizialmente per chi la genera; ma lo diventa successivamente per chi ha la fortuna di poterla meditare con attenzione. I paesaggi onirici di Nino Trovato sono in quest’ottica emblematici. Acque misteriose scorrono nella sua coscienza sotterranea e appaiono sorgive all’interno di architetture mistiche. Il passaggio suo è proprio questo, va dal mistero verso la mistica, dal subcosciente al rivelato». In esposizione si potranno vedere olii ed acrilici, su tela e su legno, appartenenti al ciclo delle «Acque sognanti», già esposti in importanti sedi sia in Italia che all’estero, quelli dedicati a «Le porte regali», ispirate dall’omonimo libro di Pavel A. Florenskij e gli ultimi lavori dedicati ai «Cristalli silenti». Realizzata in coorganizzazione tra il Comune di Trieste e il Rotary Club Trieste Nord, la mostra sarà visitabile, con orario 10-18, tutti i giorni dal martedì alla domenica (chiuso lunedì), fino al 16 luglio con ingresso libero. La cerimonia inaugurale di sabato 10 giugno potrà essere seguita in diretta sulla pagina facebook del Comune di Trieste: https://www.facebook.com/ComunediTrieste 

La carriera
Nato a Jamiano, nel Carso goriziano, nel 1954, Carmelo Nino Trovato è un pittore architetto che vive e lavora a Trieste. Pittore fin da giovanissimo, nel campo artistico è stato l’allievo prediletto di un anziano discepolo di Carlo Wostry, Alfredo Surian, scomparso nel 1975. Nel 1981 è stata inaugurata una sua pala d'altare nella cinquecentesca chiesa di San Rocco in Arlena di Castro Viterbo e un'altra nel 1983 nel nuovo tempio dedicato a San Francesco a Rieti. Nel 1985 è invitato e premiato alla biennale d'arte sacra di Venezia: il suo trittico fa parte della collezione del Museo diocesano di Venezia. Aligi Sassu nel 1989 presenta una sua mostra dedicata al ciclo delle «Acque sognanti» al Centro San Fedele di Milano e nel 1991, sempre su invito di Sassu, esegue un affresco per il «museo all'aria aperta» di Arcumeggia in provincia di Varese. Nel 1992 Paolo Portoghesi lo invita ad esporre nella galleria «Apollodoro» di Piazza di Spagna. Nel 1995 viene allestita una sua personale al Civico Museo Revoltella di Trieste e nel 1998 un'altra sua personale è ospitata nel castello di Esery Reignier in Francia. Nel 2002 è presente al Museo della Permanente di Milano nell'esposizione della collezione di dipinti rotondi di Duilio Zanni. Nel 2006 Philippe Daverio e Paolo Portoghesi hanno presentato una sua antologica nella sala «Umberto Veruda» di Palazzo Costanzi a Trieste. E' il 2011 quando viene invitato ad esporre al Padiglione Italia della 54^ Biennale di Venezia, manifestazione curata da Vittorio Sgarbi, nella sede del Friuli Venezia Giulia e sempre in quell'anno Philippe Daverio presenta la sua mostra «Le porte regali», allestita nella sala «Rilke» del Castello di Duino. 

Artista internazionale
Trovato ha al suo attivo la partecipazione a numerose rassegne nazionali ed internazionali, ed ha allestito mostre personali in Italia ed all’estero. Sue opere sono presenti in 13 musei ed in collezioni pubbliche e private, in Italia ed in Australia, Austria, Belgio, Canada, Colombia, Cuba, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Messico, Norvegia, Spagna, Stati Uniti d'America, Svizzera, Venezuela. L’opera di Trovato ha suscitato in questi anni l’interesse di alcuni dei principali esponenti del mondo culturale. Oltre ovviamente a Philippe Daverio, solo per citarne alcuni, Massimo Cacciari, Vito Mancuso, Guido Perocco, Paolo Portoghesi, Paolo Rizzi, Aligi Sassu, Marcello Venturoli e, a Trieste, Pino Roveredo e Veit Heinichen.