20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
l'evento

"Bloomsday", presentata la tre giorni dedicata allo scrittore James Joyce

L'iniziativa, che si festeggia anche a Dublino, New York, Pola, Melbourne, Shangai, Mosca, Parigi, Londra, Montreal, Sao Paulo, San Francisco, è stata illustrata in Municipio. Molteplici spazi del centro cittadino si animeranno di spettacoli, conferenze, concerti, tour e mostre d'arte ispirati alla sua opera

TRIESTE - «Tre giornate per festeggiare Joyce, uno straordinario personaggio della letteratura che colpisce per lo stretto legame che lo unisce tuttora a Trieste, dove soggiornò a lungo, la sua città 'elettiva' ». Così l'assessore comunale alla Cultura ha voluto sottolineare l'importanza del ritorno, anche quest'anno, dei festeggiamenti per lo scrittore irlandese e del suo indimenticabile personaggio, Leopold Bloom, protagonista del romanzo Ulisse, organizzati dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Trieste attraverso il Joyce Museum. L'iniziativa, che si festeggia anche a Dublino, New York, Pola, Melbourne, Shangai, Mosca, Parigi, Londra, Montreal, Sao Paulo, San Francisco e in centinaia di altri piccoli e grandi paesi del mondo, è stata illustrata in Municipio, alla presenza dell'assessore Rossi, del magnifico rettore dell'Università di Trieste Maurizio Fermeglia, Riccardo Cepach, direttore artistico del festival joyciano, iRenzo Crivelli, direttore scientifico, e Paolo Quazzolo, membro del comitato e docente all'Università di Trieste, Dipartimento Studi Umanistici, nonché l'attrice Sara Alzetta. 

Itaca
Molteplici spazi del centro cittadino si animeranno di spettacoli, conferenze, concerti, tour e mostre d'arte ispirati alla sua opera. In particolare – come da tradizione del Bloomsday triestino, giunto alla VIII edizione – a uno dei capitoli di Ulisse, cioè il penultimo, «Itaca». Ma Itaca è anche il luogo in cui tutti i contrasti del viaggio vengono a galla: la scienza fronteggia la fede, il corpo affronta lo spirito, il basso rispecchia l'alto. Joyce aveva definito questo suo lungo episodio catechismo matematico e lo aveva dedicato all'arte di interrogarsi, che noi chiamiamo scienza. Sicché sarà un uomo di scienza, Giuseppe Mussardo, professore di fisica teorica presso la Sissa di Trieste, ad inaugurare l'edizione 2017, con una conferenza dedicata al quark, la particella elementare che il premio Nobel Murray Gell-Mann battezzò ispirandosi al joyciano Finnegans Wake. La circumnavigazione di Itaca continuerà con la conferenza di Renzo S. Crivelli, autore anche di Nora Joyce. L'altro monologo, che verrà portato in scena dall'attrice Sara Alzetta sul bastione rotondo del Castello di San Giusto, oltre che guida di uno dei due tour ai luoghi joyciani – il secondo sarà guidato da Giulia Negrello e sarà in lingua inglese a favore dei sempre più numerosi ospiti stranieri – e animatore dell'appuntamento della domenica mattina alla stazione Rogers, dove è prevista la sua conferenza James Joyce. Protofemminista o libertino? e la presentazione del libro di Giuliana Bendelli Leggere l'Ulisse di James Joyce.

Musica e film
Ancora Itaca sarà al centro dell'installazione artistica di Maria Snchez Puyade Kaos Nostos che aprirà i battenti il 16 giugno nella centralissima Sala Veruda, a due passi da piazza Unità d'Italia e rimarrà aperta per un mese. Il capitolo sarà inoltre il centro ispiratore delle Digressioni controvento di Pino Roveredo, Matteo Verdiani e del gruppo Stolen Wordz, delle rappresentazioni «sulla pubblica via» del gruppo «L'Armonia», del concerto dei Wooden Legs e dello spettacolo scritto da Diana Hbel e musicato dai Baby Gelido appositamente per il Bloomsday 2017 che si intitola Ugly Duckling, ossia «il brutto anatroccolo» secondo la definizione che lo stesso Joyce aveva dato di queste pagine logorroiche, disperanti, insensate e, forse per questo, molto amate dal loro autore. Si chiama Ritorno a casa, infine, il film scelto per la proiezione che conclude il festival, diretto nel 2001 da Manoel de Oliveira e interpretato da Michel Piccoli: la storia di un attore che viene «respinto» dall'Ulisse joyciano e decide, appunto, di tornare alla sua «Itaca»

La figlia Lucia
La mattinata di sabato 17 giugno sarà dedicata a Lucia Joyce, la sfortunata figlia dello scrittore, affetta da problemi mentali e destinata a una lunga segregazione. Ce ne parlerà il film Medicated Milk del 2016, che ci verrà presentato dalla sua autrice, la regista irlandese Aine Stapleton e, a seguire, Edoardo Camurri che ritorna al Bloomsday triestino per la seconda volta per parlare di Joyce, la schizofrenia e la modernità. Nel pomeriggio si avrà la presentazione del volume Lacan lettore di Joyce di Muriel Drazien che verrà presentato dalla psicoanalista Gabriela Alarcn e dall'autrice. Spazio alla musica, infine, con il concerto di musiche di Giorgio Coslovich Joyce Choice (ispirato alla raccolta di versi Chamber Music), di cui a breve uscirà un cd con sue composizioni di musica classico-contemporanea. 

Novità
Le novità dell'edizione 2017 sono l'inserimento di eventi specialmente diretti al pubblico che parla inglese e la realizzazione di eventi speciali come l'apertura del Joyce BUSeum ricavato all'interno di un autobus d'epoca (grazie all'associazione Inbusclub e al Knulp Bar Libreria) che verrà posizionato per i tre giorni della durata del festival nella centrale piazza Sant'Antonio a due passi dalla statua di Joyce di Ponterosso: all'interno il visitatore potrà ottenere materiali e informazioni sul soggiorno triestino di Joyce e sul festival mentre l'esterno sarà decorato dalle illustrazioni di Davide Lippolis, a cui si deve anche la grafica dell'evento. Inoltre è prevista una nutrita serie di appuntamenti enogastronomici riuniti sotto il titolo Earlanda. La risposta joyciana a Eataly che inizieranno il giorno prima, giovedì 15, presso il ristorante Mimì e Cocotte, con menù «joyciano» e battute di Stefano Dongetti (Bloom, dei!), e proseguiranno il 16 con il menù e il caffé Chez Joyce presso l'Antico Caffè San Marco, dove verrà presentato un volume di illustrazioni a tema joyciano di Jan Sedmak. Ancora il 16 e sabato 17, si potrà cenare «irlandese» anche al pub Mastro Birraio, e durante i tre giorni del Bloomsday il Knulp Bar-libreria proporrà la sua speciale versione dell'aperitivo à la Bloom, accompagnato da un libro di Joyce a scelta. Un omaggio al pubblico offriranno anche la Bloom Coffee School di Imperator e la pasticceria La Bomboniera che allieteranno la mattinata di sabato 17, mentre si rinnovano le collaborazioni storiche del festival con i sempre gentilissimi ed efficienti gestori del Victoria Hotel Letterario che sorge, non dimentichiamolo, presso uno degli indirizzi triestini dello scrittore irlandese e con la Scuola di Musica 55 di Casa della Musica.

Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero. Il programma completo su www.museojoycetrieste.it; www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce) e attraverso gli hashtag: #vienicomesi e #comeasyouare